L'epidemia da Covid 19 ha colpito duramente in tutto il mondo la ristorazione ma allo stesso tempo gli chef hanno dovuto modificare i loro modelli di business e creare nuovi paradigmi del cibo e della convivialità. Lo dimostra il confronto tra chef di fama mondiale che si è svolto nell'ambito dell'evento online, promosso da Fondazione Barilla e Food Tank, 'Resetting the Food System from Farm to Fork - Setting the Stage for UN 2021 FOOD Systems Summit'.
La crisi ha portato un'attenzione rinnovata alla sostenibilità, all'ambiente e alle persone. Per chi sta aprendo un'azienda alimentare la chef indo-britannica Asma Khan offre un consiglio: siate rispettosi della terra e vedete ciò come un'occasione per fare la differenza. Secondo Danny Meyer, fondatore e Ceo dello Union Square Hospitality Group, quando uno chef diventa famoso può influenzare molte più persone di quelle che frequentano il suo locale: gli chef stanno aiutando sempre di più a sensibilizzare i cittadini sul fatto che abitudini alimentari più salubri possono favorire migliori condizioni di vita. Un esempio di ristorazione innovativa è il Refettorio Ambrosiano guidato a Milano da Massimo Bottura. Ideato e aperto in occasione dell'Expo, progettato con l'aiuto di architetti, designer e artisti, è diventata una cucina comunitaria di alto livello aperta agli abitanti della zona, piena di arte e di bellezza, che recupera le eccedenze di cibo per farne piatti succulenti. Proprio come la sensibilità all'ambiente, anche quella alle minoranze paga, assicura chi l'ha praticata: come Bobby Chinn, , chef internazionale, presentatore televisivo, spinto dalla sua esperienza personale di "mezzo egiziano e mezzo cinese, nato in Nuova Zelanda,". Nei suoi ristoranti in Vietnam, e poi in quello a Londra, ha dato ampio spazio alle donne e più di recente a ragazzi svantaggiati, scoprendo che questa scelta produce non solo riscatto sociale, ma anche importanti benefici: l'ambiente della cucina è molto migliorato.
In collaborazione con:
Fondazione Barilla