BRA (CUNEO) - Cambiare abitudini nel carrello della spesa e a tavola per contribuire ad attutire l'impatto dei cambiamenti climatici. Parte da Cheese, la '4 giorni' internazionale del settore lattiero-caseario, la mobilitazione su scala mondiale lanciata da Slow Food con lo slogan 'Menu for change. Change your food. Stop climate change'.
"La sfida più tremenda nella quale tutto il mondo deve impegnarsi è la violenza dei cambiamenti climatici. E' indispensabile cambiare subito i comportamenti collettivi e individuali", ha detto Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food, all'inaugurazione della rassegna, nella quale quest'anno il paese ospite sono gli Stati Uniti d'America.
L'edizione del ventennale di Cheese ha anticipato di qualche giorno, con la prima raccolta di sottoscrizioni, il tema che sarà ripreso al prossimo congresso internazionale dei Slow Food, che si terrà a Chengdu, in Cina, dal 29 settembre all'1 ottobre, do dove verrà diffusa su scala globale la campagna di comunicazione e raccolta fondi.
Con 'Menu for change' - spiega Slow Food - vogliamo mettere in evidenza il legame tra produzione e cambiamento climatico, e dimostrare che le nostre campagne possono essere parte della soluzione. Il cambiamento climatico non riguarda un futuro indefinito, è una certezza presente. I sintomi del riscaldamento globale sono acuti e lo sono da tempo: lo sapevamo e l'abbiamo bellamente ignorato".
La mobilitazione di Slow Food punta ad accompagnare il consumatore verso scelte che "rafforzino le economie globali", come quelle rappresentate a Cheese, dove quest'anno sono ammessi soltanto i formaggi a latte crudo. Sin dall'apertura al mattino gli stand sono stati presi d'assalto da migliaia di visitatori.
Grande curiosità per i formaggi statunitensi e della Spagna, ma anche per i nuovi Presìdi Slow Food, come il pecorino di Farindola, pubblico in coda per gli acquisti 'solidali' dai produttori di Amatrice e degli altri territori colpiti dai terremoti del 2016.
In un teatro braidese Slow Food ha riunito gli 'Stati Generali del Latte Crudo, con la partecipazione di delegati di 50 paesi. "Ero dubbioso quando mi è stato proposto di riservare l'edizione del ventennale di Cheese ai formaggi a latte crudo - ha spiegato Petrini - ma la risposta entusiasta degli espositori e del pubblico mi ha fatto ricredere. Significa che il tema del latte crudo è importante e sentito e che questa buona pratica sta conquistando il Pianeta. Negli Stati Uniti la battaglia è stata vinta, ce la faremo anche in Australia, nei paesi dell'Oriente, per continuare nella nostra lotta per la ridistribuzione della ricchezza e per un'economia più giusta".
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