Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

ANSAcom
ANSAcom

Terremoto: a Cheese sos allevatori, ci stanno dimenticando

Aziende del cratere sismico ospiti della rassegna di Slow Food

ANSAcom

BRA (CUNEO) - Un terremoto devastante, poi un inverno molto rigido e, infine, un'estate siccitosa. Da oltre un anno nel Centro Italia c'è chi deve convivere con enormi difficoltà, ma non vuole lasciare le sue terre. A 'Cheese', la rassegna internazionale sul settore-lattiero caseario in corso a Bra (Cuneo), alcuni allevatori delle zone terremotate hanno portato la loro storia, all'incontro "L'Appennino che stiamo perdendo", organizzato nello spazio della Regione Piemonte.
"La rinascita delle zone terremotate dell'Abruzzo, così come la salvaguardia e il rilancio delle aree depresse delle vallate alpine piemontesi, - ha detto Giorgio Ferrero, assessore all'Agricoltura della Regione Piemonte - passa attraverso un processo culturale, che parte fin dalle scuole".
Luigi Decarolis, allevatore e casaro di Civita di Cascia in provincia di Perugia, ha visto la sua stalla crollare davanti ai suoi occhi. Ha sette figli: "Il 24 agosto dello scorso anno la mia vita è cambiata in un lampo - racconta -. E da allora è dura sopravvivere. Lo scorso inverno ci ha messo a dura prova, la siccità poi ha fatto il resto. Non ho più una stalla, le bestie sono in ripari d'emergenza, quando piove l'acqua entra in ogni angolo. Passata l'emergenza, si sono spenti i riflettori. Ma non voglio mollare. Potrei vendere, ma ho detto ai miei figli che se vendiamo, finisce tutto. Resisterò".
"E' difficile fare economia - ha dichiarato Fiorenzo Sarto, del consorzio Pecorino di Farindola, nuovo Presidio Slow Food - dopo una tragedia così. Ci sono mancati gli aiuti immediati. La popolazione resiste, in molti ci aiutano, ma serve l'aiuto del Governo. Lo Stato è l'unico che può intervenire sulle infrastrutture.
Lorenzo Berlendis, vicepresidente Slow Food Italia, concorda con Sarto e aggiunge: "La partita si gioca sulla tenuta del tempo. C'è il rischio di 'spaesamento', questo dicono gli amministratori dei territori terremotati. Ma i paesi non devono morire. Rischiamo di perdere l'identità di un territorio e la sua ricchezza agricola e gastronomica".

In collaborazione con:

Archiviato in


Modifica consenso Cookie