"Chiederemo al governo di mettere i piedi il più grande progetto industriale che l'Italia abbia mai fatto dal Dopoguerra, la manutenzione del territorio dove gli agricoltori saranno i protagonisti". Il presidente della Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, anticipa in un'intervista il contenuto dell'Assemblea nazionale in programma a Roma il 29 novembre. Dare la governance a chi abita le zone rurali diventa una strada obbligata, per il presidente della Cia, in una situazione dove il susseguirsi di piogge, esondazioni e trombe d'aria sta devastando il Paese.
"L'emergenza maltempo - sottolinea il presidente - è sicuramente un elemento che certifica tutto ciò che non si è fatto e che si sarebbe dovuto fare. Per questo vogliamo porci con forza come punto di raccordo, perché l'agricoltura possa diventare il tessuto sociale per riconnettere le città e il paese tutto con la natura". Tanti i temi caldi, precisa ancora Scanavino, "dal sistema delle bonifiche che non funziona, un'idrovora dal punto di vista finanziario che non produce servizi adeguati, alla manutenzione del territorio da parte degli agricoltori che sono diventati troppo pochi rispetto alle necessità territoriali".
Il tema dell'Assemblea prenderà in considerazione anche la difficoltà da parte degli agricoltori di poter fruire delle infrastrutture sia telematiche che materiali. "Sono 10 milioni le persone, ad esempio, che abitano sulla zona dorsale appenninica e che non hanno gli stessi diritti di quelli che vivono nelle aree urbane", spiega il presidente, riferendosi a strade, servizi, scuole, luoghi di svago e possibilità di connettersi con il resto del mondo. "I giovani sfidano la modernità rimanendo a vivere in queste aree - conclude il presidente - è nostro compito incentivare questo loro desiderio fornendo loro gli strumenti necessari affinché possano produrre con il giusto reddito".
In collaborazione con:
Cia Asti