“La pandemia e in particolare il lockdown ci hanno insegnato molto, intanto che si può produrre in condizioni estreme, l’abbiamo fatto con molto coraggio, con molta professionalità”. L’aver continuato a rifornire i negozi e i supermercati durante i mesi più duri dell’emergenza sanitaria, non facendo mai mancare i prodotti freschi, per Dino Scanavino, presidente di Cia-Confederazione italiana agricoltori, è un fiore all’occhiello.
Gli italiani, inoltre, durante il lockdown, costretti in casa, hanno in qualche modo riscoperto il cibo Made in Italy. “Quando non c’erano importazioni noi abbiamo moltiplicato le nostre produzioni, abbiamo servito i supermercati ma abbiamo raggiunto anche direttamente i cittadini - spiega il presidente di Cia -, i negozi di prossimità hanno aumentato le loro vendite del 40-50%, l’e-commerce è schizzato a percentuali superiori al 100%”. Questo significa che i cittadini “hanno capito che l’Italia ha un buon cibo e che si può acquistare attraverso tanti canali, bisogna consolidare questo percorso. Bisogna fare in modo che il rapporto che si è costruito in questi mesi difficili - ha detto infine Scanavino -, in cui le sensibilità erano più alte, possa continuare per i prossimi anni e strutturarsi in un nuovo modo di intendere la relazione tra il cibo, chi la produce, il territorio, l’ambiente e il benessere di tutti”.
In collaborazione con:
CIA Agricoltori Italiani