ROMA, 29 NOV - Parte dall'immediata messa in sicurezza dei territori più a rischio il progetto per salvare l'Italia dalle sue fragilità, presentato oggi dalla Cia-Agricoltori Italiani. Per poi intervenire sul nodo della fauna selvatica, passando da un'attenta programmazione per il futuro che deve partire dalla valorizzazione delle aree interne. Un ordine del giorno di interventi serrato, che comprende poi l'attivazione di concrete politiche di governance del territorio, dallo sviluppo di verde urbano e bioedilizia, alla valorizzazione del presidio degli agricoltori; tutto questo lavorando per contrastare il consumo di suolo, l'abbandono e lo spopolamento delle aree rurali e marginali e salvaguardando il patrimonio boschivo.
Secondo il progetto, occorre quindi favorire reti d'impresa territoriali, mettendo in sinergia agricoltura, commercio, logistica, turismo, enti locali e cittadini, in un'ottica di sistema integrato su misura. Inoltre, segnala la Cia, non è più rinviabile un nuovo e più efficace piano di intervento sul nodo della fauna selvatica che superi la normativa vigente, tanto più che danni e pericoli hanno assunto una dimensione insostenibile anche in termini di sicurezza nazionale. Infine, se ben orientate, conclude la Cia, le risorse della nuova Politica comune agricola potrebbero concorrere al rilancio delle comunità e delle economie locali, mettendo assieme Fondi strutturali Ue, misure di sostegno, incentivi e programmi di infrastrutturazione del territorio.
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