“La situazione in Venezuela oggi è simile a quel periodo degli anni Quaranta e Cinquanta quando c'erano tante dittature in America Latina che si presentavano come rivoluzionarie, in realtà erano populiste e quindi sono finite”. Lo ha detto oggi a Ronchi di Percoto il Premio Internazionale Nonino 2019, lo scrittore, poeta e saggista Juan Octavio Prenz, argentino di origini istro-croate, commentando a margine la situazione del Paese latinoamericano. “Che Maduro abbia poi perso le elezioni, ma non lo abbia accettato, denunciando l'opposizione per brogli – ha proseguito Prenz - , mi sembra una storia ripetitiva, che non va oltre i populismi. La realtà – ha aggiunto - è che ci sono tre milioni di venezuelani che hanno abbandonato il Paese”. Secondo Prenz, “sarebbe stato molto opportuno impegnarsi per aprire una grande discussione sul futuro di questo Paese, che è stato ricchissimo ed è sommerso dalla povertà. Maduro non ha saputo farlo – ha continuato - dunque mi sembra un dittatore populista, davvero poco preparato”. Sul rapporto con la propria identità culturale composita, lo scrittore e poeta ha confessato di “viverla senza alcun conflitto, anche se poi scrivo in spagnolo, la lingua che si parla in Argentina”. Prenz, del quale l'editrice “La Nave di Teseo” ha pubblicato in questi giorni la raccolta di liriche “Figure di Prua”, prima traduzione italiana, si è soffermato sulla poesia. “E' un linguaggio che oggi ha poco mercato – ha detto -, ma è anche il linguaggio che le persone scelgono quando si trovano in una situazione di grande gioia, o all'opposto, di estrema sofferenza o difficoltà. Non è un caso che, esaminando i messaggi lasciati dai desaparecidos in Argentina – ha concluso il premiato - ne siano stati trovati molti scritti in poesia".
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Nonino