Molte donne, nel corso della
storia, hanno dato vita a progetti e scoperte importanti, ma non
sono state adeguatamente valorizzate. Per ricordare e raccontare
le loro imprese, nell'ambito delle iniziative volute
dall'Assemblea legislativa e dall'assessorato alle Pari
opportunità in occasione della Giornata internazionale contro la
violenza sulle donne, che ricorre il 25 novembre, martedì 23
novembre alle 11 negli spazi espositivi di viale Aldo Moro, a
Bologna, verrà inaugurata la mostra 'Anche la cancellazione è
violenza', che racconta in breve la vita di alcune delle
moltissime donne che hanno inventato, scoperto, progettato,
scritto, ma il cui contributo per diverse ragioni è stato
dimenticato. Storie - come quella di Laura Bassi, prima donna a
ottenere la cattedra universitaria in Fisica nel Settecento -
a volte affascinanti, spesso difficili, di donne relegate quasi
sempre in ruoli di secondo piano pur con le loro capacità e i
loro talenti. Donne il cui lavoro, in certi casi, è stato
riconosciuto decenni dopo la morte.
L'esposizione porta in scena 70 storie di donne italiane e
straniere sottratte all'oblio da Marion Lucy Mahony - laureata
in architettura al Mit nel 1894, prima donna autorizzata ad
esercitare la professione di architetto in Illinois e già nel
1895 al lavoro nello studio di Frank Lloyd Wright - a Trotula De
Ruggiero, medica dell'XI secolo, da Rosalind Franklin -
biofisica e cristallografa a raggi x, che riuscì a produrre
delle immagini del Dna, usate da Watson e Crick nella
individuazione della struttura del Dna che è valso loro il
Premio Nobel - a Suor Mary Kennet Keller, prima donna a
conseguire un dottorato di ricerca in informatica.
Oltre donne realmente esistite, la mostra celebra anche
'Una', che, - viene raccontato nel catalogo - "non è, non è
stata un'artista, una scienziata, una matematica, un'architetta,
ma nella sua vita è, è stata tante cose: una figlia, una moglie,
una madre, una lavoratrice", oltre alle 'Partigiane' e al
'Cognome materno'.
La mostra è aperta dalle 9 alle 18, con ingresso gratuito,
fino a venerdì 26 novembre. "Questa mostra - sottolinea la
presidente dell'Assemblea legislativa Emma Petitti - è un
omaggio a tutte le donne e un messaggio per invitare al
superamento degli stereotipi di genere, spesso causa di
violenza, non solo fisica. Perché anche atteggiamenti come la
'cancellazione' possono alimentare fenomeni come la violenza di
genere. A volte non è semplice cambiare una mentalità radicata e
questa mostra offre gli stimoli per pensare alla costruzione di
una società in cui ciascuna persona, di qualsiasi genere, abbia
pari valore e dignità". "Contrastare la violenza di genere anche
diffondendo una cultura delle differenze è impegno costante
della nostra Regione - evidenzia l'assessora alle Pari
opportunità Barbara Lori - Il lavoro con le tante realtà attive
sul territorio mira a rafforzare l'autonomia delle donne, in
tutti gli ambiti della loro vita".
Sempre in occasione della Giornata internazionale contro la
violenza sulle donne, giovedì 25 novembre alle 13, nel Giardino
geologico Sandra Forni in viale della Fiera, verrà inaugurata la
"panchina rossa", iniziativa artistica a cura di Angelo Casieri,
come segno permanente di memoria delle donne vittime di
femminicidio e a sostegno di tutte le azioni contro la violenza
di genere. Interverranno Petitti, Lori e il presidente della
Commissione Parità Federico Amico. Nella stessa giornata, al
tramonto, la torre della Regione si illuminerà di arancione,
colore simbolo scelto nel 2017 dall'Onu per le iniziative contro
la violenza.
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