Ferrara celebra uno dei suoi
artisti più noti e apprezzati con la personale 'Sergio Zanni.
Volumi narranti', organizzata al Padiglione d'Arte Contemporanea
dal Servizio Musei d'Arte del Comune di Ferrara e dalla
Fondazione Ferrara Arte e aperta al pubblico dal 17 dicembre al
6 marzo. "Zanni - commenta Vittorio Sgarbi, presidente della
Fondazione - ha saputo interpretare al meglio Ferrara, quale
città del silenzio, immaginandosela come una terra di viandanti.
I suoi personaggi percorrono luoghi immaginari alla scoperta di
quello che non esiste, ecco perché si può definire un
'esploratore del sogno'".
La mostra è allestita in uno spazio che, dice l'assessore
alla cultura Marco Gulinelli, "un domani molto probabilmente
accoglierà il Museo Antonioni. Grazie a questa progettualità
Ferrara sta sempre più attuando un percorso basato sul
centralismo della cultura".
A partire dagli anni Ottanta le opere di Zanni - che,
contestualmente, insegna all'Istituto d'Arte 'Dosso Dossi' della
sua città (dal 1967 al 1995) - figurano in numerose mostre
collettive e personali in Italia e all'estero che lo consacrano
come uno dei più significativi e originali interpreti della
scultura contemporanea. L'artista, oggi 79enne, persegue una
personalissima figurazione: "Il mio mestiere - dice - mi
permette viaggi continui alla scoperta di 'terre sconosciute',
materializzate in una miriade di personaggi: eremiti, signori
della pioggia, assassini, monumenti ai caduti, diavoli, custodi
delle pianure, zingare, osservatori, camminatori, palombari,
attendisti, figure senza davanti, piloti, cacciatori di nuvole,
oblomov, fumatori, pittori di guerra, angeli misteriosi, canti
delle sirene, equilibristi, viandanti". Oltre alla selezione di
sculture (una quarantina, tra gruppi e figure singole), sono in
mostra anche numerosi esempi della produzione pittorica di
Zanni, che in tempi recenti ha dedicato una serie di opere ad un
soggetto ricco di significati e implicazioni simboliche come
l''Albero della conoscenza'.
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