Apre il 24 giugno al Magazzino del
Sale di Cervia (Ravenna) la mostra Geografie, personale a
quattro mani di Alfredo Casali e Giovanni Fabbri, a cura di
Susanna Gualazzini, promossa dal Comune di Cervia in
collaborazione con la Galleria Biffi Arte di Piacenza. Due
percorsi che condividono l'affetto per i valori del territorio e
della sua storia, oltre al piacere per il canto delle proprie
origini, traslitterato in un linguaggio pittorico in bilico fra
esistenza e mistero, ma sempre e comunque intriso di poesia.
L'esposizione è visitabile fino al 10 luglio.
Di origine piacentina, Alfredo Casali dopo varie esperienze
artistiche fra pittura, poesia visiva e studi filosofici,
approda a un originale linguaggio fondato su elementi
archetipici ricorrenti: procede per sottrazione, parla solo con
il segno, sempre necessario, e con una palette calcinata, con
campiture asciutte, scabre. Nasce una pittura che celebra il
matrimonio di cose semplici in cui non esistono materie
privilegiate, perché in qualche modo ogni cosa è illuminata.
Tavole su cui potrebbe accadere senza sforzo una sacra
conversazione e che forse sono, meglio, sacre conversazioni di
oggetti: alberi, sedie, muri, spicchi di paesaggio sulla soglia.
Spazi in cui la luce entra silenziosamente, traghettata da
tracce di pigmento sottile eppure potente. E al medesimo sentire
appartengono i paesaggi del cervese Giovanni Fabbri, visioni che
nella loro nudità si aprono agl occhi come spazi di libertà:
costruiti come contesti di tracce terrose: sono paesaggi sospesi
fra cielo e terra, luoghi in cui trascrivere l'emotività
spaccando i confini della descrizione naturalistica. Lo
scoscendimento di un dirupo, l'ombra di un casolare, il solco
della montagna, tutto volge a costruire uno spazio di relazioni
(termine che non a caso ricorre fra i suoi titoli prediletti)
esposto alle trasformazioni del sentire più intimo.
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