"La mostra è una messa a nudo della
mia spiritualità, è un viaggio catartico interiore, quasi
dantesco". E' il commento dell'artista italo inglese Serena
Ingham alla presentazione della mostra 'Divina Bellezza' che la
Galleria la Pigna a Palazzo Maffei Marescotti, nel cuore del
territorio Vaticano, ospita fino al 19 settembre. Allestite come
in una bottega rinascimentale sono esposte 32 opere d'arte sacra
tra disegni e icone greco-bizantine che per l'artista,
restauratrice specializzata in decorazione e iconografia sacra
bizantina e studiosa di tecniche antiche, "rappresentano la mia
poetica e sono un'esperienza contemplativa". Suddivise per stili
e tecniche utilizzate, dove la tradizione iconografica
greco-bizantina è rivisitata con sensibilità contemporanea in un
dialogo tra passato e presente, le opere sono esposte in 3
diverse sezioni, ciascuna delle quali rappresenta una tappa del
percorso artistico e spirituale di Ingham, dando all'osservatore
l'opportunità di immergersi in una dimensione sacra, dove la
bellezza visibile è un messaggio di verità e armonia. La prima
parte riunisce una preziosa collezione di icone in stile
greco-bizantino, eseguite su tavole di legno preparate con gesso
e caratterizzate dall'uso di tempera all'uovo e pigmenti
naturali, combinati con dorature in foglia a bolo.
"Le icone, secondo la tradizione bizantina, non sono opere sacre
- spiega l'artista - ma preghiere, strumenti di contemplazione,
dove ogni tratto, ogni colore, ogni doratura ha un significato
teologico e spirituale". Serena Ingham, con la sua abilità e
dedizione, riesce a riportare in vita queste immagini sacre,
rispettando i canoni iconografici ma allo stesso tempo
imprimendo il suo tocco personale, fatto di attenzione ai
dettagli e di intensa connessione con la spiritualità. La
seconda parte della mostra esplora l'arte sacra contemporanea
attraverso dipinti che ripercorrono i principali eventi della
vita cristiana; anche in queste opere l'artista usa la tecnica
tradizionale della tempera all'uovo e l'uso dell'oro,
introducendo elementi di modernità. Infine chiude la personale
una collezione di disegni a tema sacro, realizzati con l'uso di
matite bianche e inchiostro su carta avorio, alcune dei quali
completati da finiture in oro. Qui l'artista si avvicina
all'essenza, sottraendo dettagli e concentrandosi su linee e
forme pure.
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