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Tutti in coda a Palazzo Ducale a Genova, c'è Banksy - VIDEO

Bertolucci, giorno di gioia e orgoglio, ma quanto lavoro

Chiara Carenini GENOVA

"Se vuoi dire qualcosa e vuoi che la gente ti ascolti, allora indossa una maschera. Se vuoi essere onesto, allora devi vivere una bugia". Sono le parole del grande artista e writer inglese Banksy che danno il benvenuto ai visitatori della mostra Il 'Secondo principio di Banksy': aperta in via straordinaria nel sottoporticato di Palazzo Ducale a Genova (resterà visitabile per una settimana), è "un regalo alla città". Un regalo che, dice il direttore di Palazzo Ducale Serena Bertolucci, "è costato tanta fatica, ma che oggi sinceramente ci dà gioia e orgoglio".

E così il 19 maggio, prima mostra a aprire dopo un lungo lockdown, prima delle 11 - orario di apertura - c'era già la fila fuori, con le persone ben distanziate e con le mascherine ben calzate sul naso. La prima a arrivare è stata Sabrina Falcone, 40 anni, genovese. "E' importante che abbiano aperto. E' stato un regalo, pensavo di aver perso l'occasione e appena ho visto l'annuncio sulla pagina social del Ducale mi son detta 'approfittane subito'. A me piace andare per musei e mostre, l'online va bene, quando una cosa ti interessa cerchi di fruirne in ogni modo. Però non è paragonabile".

I visitatori arrivano alla spicciolata sotto gli occhi sorridenti del direttore del Palazzo Ducale Bertolucci: "Oggi è una giornata di gioia e orgoglio - ha detto -, siamo riusciti a fare un regalo alla città in tutta sicurezza. Stiamo lavorando, stiamo provando a pensare modi nuovi di godere la cultura, per riacquistare il gusto dell'esperienza estetica dopo tanto online". Il percorso che dovranno fare i visitatori - possono entrare 15 persone ogni quarto d'ora, a rotazione -, che potranno accedere alla mostra dopo la misurazione della temperatura, è segnato sul pavimento, sanificato e trattato a cera. Grossi bolli rossi indicano il percorso da fare e la sosta è distanziata, davanti alle opere d'arte e segnata da un altro bollo rosso, c'è un percorso di entrata e uno di uscita, quest'ultima ricavata abbattendo una parete in cartongesso in modo da non far incrociare mai chi entra e chi esce. Quando il percorso della sala si restringe, un cartello indica lo spazio più stretto dove si può fermare una persona alla volta. Ogni due ore gli ambienti vengono sanificati di nuovo.

Sembra un percorso a ostacoli, ma tutto si svolge in maniera fluida e tranquilla: i visitatori attendono pazienti il loro turno, pregustando una mostra che è tutta da vedere.

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