La Fondazione Accorsi-Ometto
ritorna al contemporaneo con una mostra dedicata all'artista
franco-ceco Ivan Theimer: obelischi, stele, tartarughe e
bambini, tipici della sua produzione scultorea, contribuiscono a
dare corpo e senso al titolo della rassegna, Selva simbolica,
curata da Marco Meneguzzo.
Amato da Mitterand e da Chirac, Theimer ha ottenuto
commissioni importanti, come i tre obelischi per lïEliseo o il
Monumento ai Diritti umani in Champ de Mars, mentre in Italia è
poco conosciuto. "Era lo stesso Mitterand a firmare gli assegni
di pagamento, ho conservato la fotocopia. Prima di darmi la
commissione, aveva fatto portare obelischi nel suo ufficio per
essere convinto che fosse una buona idea. Mitterand era un
letterato, era affascinato dalla cultura egizia. Oggi da parte
della politica c'è molto meno interesse", spiega l'artista.
Nel cortile del Museo Accorsi-Ometto una serie di obelischi
fa da cornice a un gruppo di bambini che gioca. Su di essi
trionfa la scultura di Arione, un unicum nella produzione
dell'artista. La galleria del Museo, invece, è dedicata ad
alcuni quadri della prima produzione dell'artista, i cosiddetti
"trous", buchi, e a una serie di disegni su carta. Dopo la Sala
Tartaruga dedicata a Ercole e al suo mito, il Salone cinese vede
la rappresentazione scenografica della "selva simbolica" con le
opere svettanti sin quasi a toccare il soffitto, creando una
sorta di foresta di obelischi. Un gatto che sormonta un'erma
trova il suo corrispondente "reale" in un gatto di terracotta.
La sala attigua è occupata da opere bidimensionali dell'artista
come i d'après di grandi pittori del passato e dal bozzetto del
monumento per il bicentenario della Dichiarazione dei Diritti
dell'Uomo, eretto in Champ de Mars a Parigi, nel 1989. Il
percorso espositivo si conclude con dei pilastri/lampade e gli
acquerelli di viaggio dedicati ai luoghi visitati dall'artista
nella sua vita.
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