Lasciatevi condurre in un viaggio
tra passato, presente e futuro, in uno dei luoghi più suggestivi
della Sicilia, terra di incontro fra le culture greca, latina,
araba ed ebraica. Passaggio di tantissimi popoli: Fenici, Greci,
Romani, Ostrogoti, Bizantini, Arabi, Normanni, Angioini,
Aragonesi, Borboni, in un continuo avvicendarsi, nei secoli, di
usi e tradizioni che hanno mutato l'identità dei territori. Il
luogo magico che testimonia l'integrazione tra le culture e le
religioni è uno dei quartieri di Mazara del Vallo nel Trapanese.
È proprio qui che è stato realizzato da Giovanni Franco e Nicola
Cristaldi il libro di fotografie e testi: "Il canto della
Casbah", edizioni Libridine, 172 pagine, 15 euro. Due libri in
un solo volume con due copertine diverse una dall'altra. Con i
testi e le immagini di Franco, in una sezione e con un lungo
racconto, tra storia e cronaca, di Cristaldi
"Un reportage a tutto tondo, in quei vicoli dal sapore arabo,
per ascoltarne i sussurri e i suoni e fotografare i volti di
uomini, donne e ragazzi intenti a interpretare un antico
copione, quello della vita", dice il giornalista Franco.
Osserva Cristaldi, a lungo sindaco di questa città
dirimpettaia delle coste africane: "Qui è nata la Casbah che per
secoli nessuno ha più chiamato con il suo nome, dato che per
centinaia di anni è stata il centro della città, il cuore di una
comunità cresciuta con lo spirito della solidarietà. Lì gli
abitanti sono stati Arabi, ma anche Normanni, Francesi,
Spagnoli".
A Mazara del Vallo "la preghiera cristiana e quella musulmana
convivono. Da un lato le campane, a pochi metri di distanza la
voce amplificata del muezzin che dall'alto del minareto modula
con voce alta e possente, rivolgendosi ai quattro punti
cardinali, la formula convenuta per richiamare i fedeli alle
cinque preghiere stabilite dal Corano in cinque ore diverse del
giorno".
"E' questo un libro che inaugura la collana Reverso - con
immagini strepitose e inedite - dice Francesco Sferlazzo,
direttore della casa editrice Libridine - un reportage che
consegnerà alla memoria collettiva uno spaccato di una realtà
senza tempo".
Spazio anche alle leggende che si fondono nella realtà
narrate da Cristaldi per tracciare una visione complessa di una
'Città di Fenici' venuti dal mare, di Arabi senza terra, di
popoli nutriti dalla storia. Città di miti e di illusioni, di
musica e di silenzi nascosti. Città sazia di mistero e di
futuro".
"Incamminandosi per queste strade, ricche anche di ceramiche
installate a cielo aperto ci si imbatte nei cortili chiusi alla
vista esterna, avvolti in una atmosfera ovattata e in lunghi
percorsi che si intrecciano tra loro in un labirinto, nel quale
si ascoltano con l'immaginazione, storie tra realtà e fantasia",
chiosa Franco
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