Le vite del mercante di schiavi
Francesco Feroni, futuro ministro di Cosimo III, e le dispute
tra gli eredi del ricchissimo Celibì Antonio Bogos, provveditore
alle dogane di Smirne, insieme alle storie di Jeremiah, fatto
prigioniero dagli algerini e poi di nuovo schiavo a Livorno per
questioni di debiti, sono solo alcuni frammenti di un progetto
che porta alla luce le storie di marinai, mercanti, pirati e
naufragi tratte dalle carte del fondo Consoli del Mare
conservato nell'Archivio di Stato di Pisa e che sabato alle 16
sarà presentato nella Sala delle Ninfe di Palazzo Franchetti
(sede del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno, via San
Martino 60, a Pisa).
"L'occasione è una conferenza pubblica intitolata "Tra il
Diavolo e l'Abisso. Storie di marinai, mercanti e naufragi"
nell'ambito del progetto "Un mare connesso" che si svolgerà dove
tutto ebbe inizio, ovvero sotto le volte affrescate di Palazzo
Franchetti dove per oltre un secolo i Consoli del Mare
ricevettero le parti in causa, ascoltarono i testimoni e
pronunciarono le loro sentenze. La conferenza sarà aperta da
Maurizio Ventavoli, presidente del Consorzio di Bonifica 4 Basso
Valdarno e da Jaleh Bahrabadi direttore dell'Archivio di Stato
pisano, prima degli interventi di storici ed esperti. Il
progetto, promosso dal Dipartimento di Civiltà e Forme del
Sapere dell'università di Pisa, dall'Archivio di Stato, con il
sostegno della Fondazione Pisa e il patrocinio di Comune,
Consorzio di Bonifica e Società Storica Pisana, vuole indagare
gli scambi intra-mediterranei della prima età moderna, mettendo
a fuoco gli strumenti giuridici, finanziari, culturali,
linguistici, politici e militari mobilitati nello spostamento di
uomini, oggetti e idee tra le sponde del Mediterraneo,
concentrandosi soprattutto nello studio del fondo archivistico
dei Consoli del Mare, un tribunale con competenza commerciale e
marittima su scala internazionale.
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