Cento opere tra cui sculture,
bassorilievi, stampe e documenti d'archivio provenienti da musei
pubblici e collezioni private: l'Accademia di Belle Arti di
Firenze inaugura oggi la mostra 'Il culto del bello. Antonio
Canova, Giovanni degli Alessandri e l'Accademia di Belle arti di
Firenze', visibile dal 30 giugno all'8 ottobre con ingresso
gratuito.
L'iniziativa, curata da Sandro Bellesi, è realizzata in
occasione del bicentenario della morte del grande scultore ed è
stata anche l'occasione per valorizzare il patrimonio
storico-artistico dell'Accademia, in parte sottoposto a una
campagna di restauro, che ha riguardato, ad esempio, la statua
del Perseo trionfante restaurata dall'Opificio delle Pietre
dure. 'Il Culto del Bello', è stato evidenziato, trasforma per
la prima volta l'Accademia di Belle arti in un vero e proprio
spazio espositivo. Protagoniste della mostra sono le statue in
gesso, calchi a grandezza naturale di originali in marmo che tra
settecento e ottocento le Accademie d'arte utilizzavano per fini
didattici. Fra le opere in gesso la statua del Perseo
trionfante, calco dell'originale in marmo, donato all'Accademia
dallo stesso Canova e proveniente direttamente dal suo atelier
romano e numerosi bassorilievi. In mostra, tra i documenti di
archivio, le tavole di un progetto quasi dimenticato: la
costruzione di un tempietto per ospitare il gruppo della Niobe
al giardino di Boboli. Il documento, custodito nell'archivio
storico dell'Accademia, aggiunge un tassello di conoscenza in
più alla vicenda del gruppo scultoreo.
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