"La mostra nel suo
insieme è da vedere tutta con molta attenzione per conoscere
Luca Signorelli ma, se dovessi esprimermi su un pezzo
particolare direi la pala di Matelica perchè siamo riusciti a
rimettere insieme i pezzi mancanti e ad ammirare un nastro che
inizia in una parte e termina nell'altra. Davvero un lavoro
eccezionale". Cosi Tom Henry, massimo studioso del pittore
rinascimentale morto 500 anni fa, allievo di Piero della
Francesca, al via della mostra "Signorelli 500" inaugurata a
Cortona (Arezzo). L'esposizione, che rimarrà visitabile fino
all'8 ottobre, esalta la figura di Luca d'Egidio di Ventura,
reale nome di Signorelli (1441-1445 circa-1523), che fu
straordinario innovatore e anticipatore dei grandi che sarebbero
venuti dopo.
La rassegna allestita a Palazzo Casali, nel Museo
dell'Accademia Etrusca di Cortona, ripercorre la carriera
dell'artista con una trentina di opere provenienti da musei
italiani e stranieri e da prestiti da collezioni private. Le
opere arrivano dagli Stati Uniti, da Napoli, Firenze, Londra,
Orvieto, Sansepolcro, Umbertide e sono sistemate in un
allestimento ispirato ai colori rinascimentali. Inoltre al Museo
Diocesano sono raccolte altre opere del pittore cortonese. Molti
gli eventi collaterali che copriranno l'intero periodo
espositivo.
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