Perugino e Raffaello
contemporaneamente sotto i riflettori. Occasione "unica ed
eccezionale" per mettere a confronto i due grandi artisti e per
conoscere meglio la storia dell'affresco nella Cappella di San
Severo a Perugia, uno dei pochissimi cicli murali dove è
possibile vedere l'opera del Maestro Perugino direttamente in
rapporto con quella del suo più illustre allievo, Raffaello.
La nuova tappa del progetto "Luci e colori sul Rinascimento
umbro, da Perugino a Raffaello. Indagini diagnostiche sulla
materia e le tecniche esecutive", dopo l'iniziativa recente al
Nobile Collegio del Cambio di Perugia e l'analisi delle opere lì
conservate del "Divin Pittore", è stata presentata stamani con
un suggestivo viaggio dentro il nuovo cantiere allestito dal
Laboratorio umbro di diagnostica per i beni culturali.
Il progetto, che mira a produrre un'omogenea raccolta di dati
tecnici in formato digitale sulle opere del Perugino ancora in
Umbria attraverso la diagnostica non invasiva, interessa
complessivamente 36 dipinti e dal 6 marzo si concentra proprio
nello studio della decorazione ad affresco della Cappella di San
Severo.
Il percorso di indagini diagnostiche, come ricordato, è reso
possibile dalla Regione dell'Umbria - Assessorato alla cultura,
dalla Fondazione Perugia e dal Comitato promotore delle
celebrazioni per il V centenario dalla morte di Pietro Perugino,
ed è coordinato da Vittoria Garibaldi, direttore scientifico del
Laboratorio e da Manuela Vagnini, chimico esperto in diagnostica
applicata ai beni culturali.
"Ottenere informazioni così a confronto caratterizza questo
progetto sperimentale davvero unico" ha affermato Garibaldi.
"Analizzando lo stato di conservazione - ha spiegato - possiamo
dire che il recente intervento da parte del Comune non fa
emergere problematiche a livello conservativo. La ricerca di
approfondimento su materia e pigmenti ci offriranno invece la
possibilità di conoscere meglio la storia di un'opera che vede
due grandi artisti a confronto, con due tecniche completamente
diverse, per capire come si sono mossi a distanza di dieci anni
e in età diverse, con un ventenne Raffaello che opera prima del
Perugino quando di anni ormai ne aveva 70 anni".
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