Due anelli intrecciati, simbolo di
amore coniugale, che segnano l'ingresso in una architettura
poetica e multisensoriale, dominata dalla materia ma anche dalla
luce e dall'acqua. Uno spazio sacro di meditazione nella
campagna trevigiana, pensato per accogliere ogni uomo e ogni
religione. Sarà visitabile liberamente dall'8 luglio uno dei
capolavori dell'architettura novecentesca, il Memoriale Brion a
San Vito di Altivole (Tv), ultima opera concepita da Carlo
Scarpa che ora viene donata dalla famiglia Brion al Fai - Fondo
per l'Ambiente Italiano. Il monumento, che diventa il 70esimo
bene del Fai, è stato donato per volontà di Ennio e Donatella
Brion, la cui madre Onorina Brion Tomasin aveva commissionato
all'architetto veneziano la realizzazione di un cimitero di
famiglia in memoria del marito defunto, l'imprenditore Giuseppe
Brion, fondatore e proprietario della Brionvega. Per il
complesso funerario, inizia dunque un nuovo corso, con il Fai
che si assume l'onore e l'onere della manutenzione, della
gestione e della valorizzazione: un'iniziativa importante,
presentata questa mattina al Maxxi di Roma, museo dove è
conservato l'intero Archivio Carlo Scarpa, e quindi anche il
patrimonio di 1583 elaborati grafici, disegni e quaderni che
rappresentano l'intera opera in ogni dettaglio. "C'è una
convergenza di obiettivi tra noi e il Fai: il Memoriale fonde
forme e simboli di tutte le religioni, ed è una sintesi sublime
della ricerca di Scarpa", afferma la presidente della Fondazione
Maxxi Giovanna Melandri", "continueremo a valorizzare l'Archivio
e il monumento". "Il Memoriale è simbolo dell'identità del
territorio di Altivole, ed è un luogo dello spirito: lì c'è una
vita sospesa che va goduta per capire il monumento", dice Marco
Magnifico, presidente del Fai, lanciando l'idea di "istituire un
appuntamento annuale con una messa da celebrare nel luogo ogni
28 novembre, giorno della morte di Scarpa".
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