(di Ida Bini)
Il 16 ottobre si festeggia la
Giornata mondiale del pane, antichissimo cibo presente in ogni
cultura gastronomica e che nel nostro Paese assume forme e
sapori diversi a seconda delle tradizioni e degli usi locali.
Campeggi.com, il portale di campeggi e villaggi turistici, ci
accompagna in un viaggio da nord a sud d'Italia alla scoperta
dei pani tipici del Belpaese, dalle ciappe liguri al carasau
sardo, dal pane pugliese di Altamura alle mafalde siciliane.
La Liguria vanta una lunga e variegata tradizione legata alla
panificazione e viene spesso associata alla focaccia, ma tra i
pani tipici del territorio ci sono anche le ciappe, sottili
sfogliatine di pasta non lievitata di forma stretta e allungata
che spesso vengono consumate come antipasto o con salumi,
formaggi, salse e insalate. Si trovano anche aromatizzate
all'origano o al rosmarino e il loro nome deriva dalle
tradizionali lastre in pietra usate per cuocerle.
Diffusa soprattutto nella provincia di Trieste, in Friuli
Venezia Giulia, e caratterizzata da un processo di lievitazione
molto lento la biga, o "biga servolana", è un pane realizzato
con farina di grano tenero e preparato a partire da due ovali di
impasto uniti in modo da formare, una volta cotti, un'unica
pagnotta. Secondo le testimonianze, quando Trieste era sotto il
dominio viennese nel 1756, la biga venne eletta pane più buono
di tutto l'Impero, divulgandosi così anche oltre i confini
giuliani.
In Puglia il pane di Altamura è uno dei più famosi d'Italia e il
primo in Europa a ottenere nel 2005 la denominazione d'origine
protetta. Da sempre alimento base e simbolo della cultura
agropastorale dell'Alta Murgia, è caratterizzato da una
straordinaria durevolezza, fondamentale per i contadini e gli
allevatori, e in passato veniva impastato prevalentemente in
casa per poi essere cotto nei forni pubblici. A questa è legata
anche la tradizione del "marchio", che permetteva di distinguere
le pagnotte delle diverse famiglie dopo la cottura.
La pitta, dalla forma schiacciata e a ciambella, è un pane
tipico della Calabria che viene solitamente mangiato con
prodotti locali e stagionali, come i peperoni arrosto e le
patate ("pitta china"). Considerata per secoli un alimento di
minor pregio rispetto agli altri prodotti da forno regionali,
oggi la pitta, cotta rigorosamente a legna, è diventata uno dei
simboli della cucina regionale.
La Sicilia vanta una lunghissima tradizione di panificazione e
tra i prodotti tipici del territorio c'è la mafalda, pane
preparato con semola di grano duro e ricoperto di sesamo.
Caratterizzato da una particolare forma a serpentello, pare che
questo pane sia nato a Palermo all'inizio del Novecento e
dedicato all'allora bambina Mafalda di Savoia, nata nel 1902.
E' il pane tipico della Sardegna: con la sua forma tonda e
sottile, il carasau è uno dei prodotti da forno più antichi
d'Italia; secondo gli archeologi veniva mangiato sull'isola ben
prima dell'Età del Bronzo. Il nome riflette le modalità di
preparazione e deriva dal sardo "carasare", ossia tostare:
l'impasto, infatti, viene cotto e tostato in modo da conferirgli
la sua particolare croccantezza e da renderlo così più facile da
conservare da parte dei pastori durante i lunghi periodi di
transumanza.
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