PORTOFERRAIO - 200 anni fa, il 5 maggio 1821, scompariva Napoleone Bonaparte, generale e imperatore francese, protagonista della storia contemporanea europea. Morì lontano dalla sua patria, in esilio sull'isola di Sant'Elena, al largo delle coste africane di Angola e Namibia. Quando la notizia arrivò nel vecchio continente Alessandro Manzoni gli compose la famosa ode "Il 5 maggio", ma anche quando era in vita Napoleone ispirò letterati e artisti, persino compositori come Ludwig van Beethoven, che dedicò la sinfonia numero 3, la Eroica, alla sua prima campagna militare in Italia, nel 1796.
Era il periodo delle conquiste e dei trionfi quando Napoleone Bonaparte, sicuro della sua superiorità militare e strategica alimentata da continue vittorie, cambiò il volto dell'Europa.
Per le celebrazioni del bicentenario della sua scomparsa sono stati organizzati eventi in molti Paesi, soprattutto in Francia e in Italia: mostre, concerti, dibattiti, rievocazioni storiche e numerose visite nei luoghi dove Napoleone scrisse la storia.
Per approfondire la sua personalità e scoprire aneddoti, successi e fallimenti, il portale Wisits organizza per le 21 del 5 maggio un tour virtuale guidato: è sufficiente prenotarsi sul sito wisits.com e viaggiare con un'esperta ricercatrice nei luoghi di Napoleone, ripercorrendo le tappe della sua vita con tanti aneddoti e una particolare attenzione alla città di Milano, dove nel 1805 Napoleone si incoronò imperatore e che fece diventare con Parigi una delle capitali d'Europa.
Sono tanti i luoghi testimoni del suo passaggio, ma in particolare quattro isole fanno parte della sua storia: Sant'Elena per l'esilio, la natale Corsica, l'isola d'Elba dove risedette per più di un anno e ×le d'Aix, rifugio francese dopo la sconfitta di Waterloo. Della sua città natale Ajaccio, Bonaparte diceva: "Potrei riconoscerla a occhi chiusi dal soave profumo della sua macchia"; il capoluogo corso è in effetti circondato dalla vegetazione mediterranea e da un intenso aroma di salsedine. Qui sono tanti gli omaggi al celebre concittadino: un'enorme statua in bronzo su place de Gaulle; il monumento dei Jardins du Casone con le iscrizioni che ricordano le sue numerose battaglie; la fontana con i quattro leoni in marmo che fa da basamento a un'altra sua statua realizzata dallo scultore Giovanni Maglioli; e a rue Bonaparte la casa natale, trasformata in un museo con arredi, mappe e oggetti personali.
Il 4 maggio 1814 Napoleone sbarcò a Portoferraio, sull'isola d'Elba, dove risedette fino al 27 febbraio 1815; qui è possibile seguire le tracce della sua permanenza e i tanti eventi che per tutto il mese di maggio l'isola toscana dedica all'illustre ospite, in collaborazione con la Federazione europea delle Città napoleoniche (napoleoncities.eu), associazione che riunisce le città la cui storia è stata influenzata da Napoleone, e la Route Napoleon (route-napoleon.com), strada di 314 chilometri che prende il nome dal percorso intrapreso da Napoleone nel 1815 al suo ritorno dall'Italia. Tra i luoghi napoleonici da non mancare sull'isola d'Elba ci sono le sue residenze: a Portoferraio la palazzina dei Mulini, che faceva parte del sistema difensivo delle fortezze medicee e dove oggi sono esposti busti, oggetti e arredi personali; villa san Martino nell'entroterra, dove doveva andare vivere con la moglie Maria Luisa, che però non lo raggiunse mai. Ci sono anche le stanze tra le mura di Forte san Giacomo a Porto Azzurro, e a Rio, accanto alla sede del museo del Parco Minerario, un'antica villa dove Napoleone alloggiò. A Portoferraio, infine, fece costruire sull'antica chiesa sconsacrata del Carmine il teatro dei Vigilanti: fu qui che la sorella, Paolina Bonaparte, organizzò il 26 febbraio 1815 il ballo di Carnevale per nascondere la fuga di Napoleone in Francia. Qui a luglio dello stesso anno si recò sulla piccola isola di Aix per trascorrervi gli ultimi 3 giorni prima di imbarcarsi con la Bellerophon per il definitivo esilio a Sant'Elena. Napoleone arrivò a ×le d'Aix, al largo della costa atlantica della Charente Maritime, dopo la sconfitta di Waterloo. L'isola era vicino a Rochefort, all'epoca sede dell'arsenale militare francese e da dove Bonaparte sperava di salpare verso gli Stati Uniti. Ma non ci riuscì e si consegnò, pronto per l'esilio. Per proteggere dagli inglesi l'arsenale di Rochefort e la sua rada, Napoleone aveva fatto costruire un'area fortificata con bastioni e cittadelle. Oggi la minuscola isola è un paradiso naturalistico dove si può visitare il Musée Napoléon, che conserva busti, quadri, documenti, uniformi e arredi che rimandano a quei giorni.
Tornando in Italia, oltre al duomo di Milano dove Napoleone si incoronò con una fastosa cerimonia il 26 maggio 1805, ci sono altri luoghi e città segnate dal passaggio di Bonaparte. Tra questi c'è Alessandria, che si sta preparando alle celebrazioni per il bicentenario con la rievocazione della battaglia di Marengo, lo storico evento, alle porte della città piemontese, che in poche ore cambiò la storia del mondo. Era il 14 giugno 1800 e Napoleone rimase sempre legato al ricordo di quella battaglia; in esilio portò con sé il mantello che indossava quel giorno e con cui si avvolse quando morì. Ogni anno Alessandria celebra l'evento storico con una spettacolare rievocazione della battaglia, con comparse che arrivano da tutta l'Europa indossando le uniformi e imbracciando i fucili dell'epoca. E' possibile anche visitare il Marengo Museum (marengomuseum.it), presso la Villa napoleonica Delavo, dove si rivivono le suggestioni della battaglia con l'esposizione di opere d'arte, oggetti d'epoca, libri, documenti, mappe e materiali multimediali.
Infine c'è un luogo in Europa indispensabile per completare la storia di Napoleone: Waterloo, in Belgio, dove il 18 giugno 1815 si svolse la battaglia vinta dal Duca di Wellington e che segnò la fine di Napoleone. La sconfitta avvenne nella frazione di Mont-Saint-Jean, a 4 chilometri dal centro cittadino, e per la sua importanza storico-culturale l'intera area è stata trasformata in un parco. Qui 5 punti di osservazione permettono ai visitatori di ammirare i luoghi più importanti, seguendo gli stessi spostamenti di Napoleone e di Wellington nei momenti cruciali dello scontro e, attraverso alcuni pannelli didattici, scoprire i segreti delle strategie militari di entrambi gli schieramenti.
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