di Silvia Lambertucci
Un Van Gogh sul retro di un altro Van Gogh. E' la scoperta annunciata dalle National Galleries of Scotland e che sarà al centro di una mostra "A Taste for Impressionism" in programma dal 30 luglio al 13 novembre nel museo scozzese. L'autoritratto, racconta emozionatissima Lesley Stevenson, Senior Painting conservator del museo, è stato scoperto casualmente sul retro di "Testa di contadina" (1885) uno dei tre dipinti di Van Gogh di proprietà del museo, quando questo, proprio in previsione della mostra che si apre a giorni, è stato sottoposto ad una serie di indagini radiografiche. "Nascosto alla vista per oltre un secolo, l'autoritratto è ricoperto da strati di colla e cartone", spiegano dal museo. Per risparmiare denaro, del resto, il grande artista olandese riutilizzava spesso le tele. "Solo che invece di ridipingere su opere precedenti girava la tela e lavorava sul rovescio", sottolinea un portavoce del museo. Così dev'essere avvenuto anche in questo caso. All'inizio del '900 però il dipinto principale, Testa di contadina, venne inviato a Parigi per essere esposto in una grande mostra. E fu allora che, forse per dare più spessore alla tela, gli artigiani che dovevano incorniciarla decisero di foderarla con uno strato di cartone incollato sul retro, sostenuto da abbondante colla. Con il risultato che dell'autoritratto del pittore, che con tutta probabilità era stato dipinto un paio di anni dopo la Testa di Contadina, si persero le tracce. Gli esperti delle National Galleries stanno valutando ora la possibilità di riportare alla luce anche il dipinto nascosto. E' chiaro però che non sarà facile: "Il processo di rimozione della colla e del cartone richiederà un delicato lavoro di conservazione", spiegano ancora dal museo, "Stiamo cercando di capire come farlo senza danneggiare la Testa di contadina".
Al momento quindi ci si deve accontentare di leggere l'immagine nascosta all'interno di un lightbox che verrà posto al centro della mostra. L'immagine che appare ai raggi X mostra un uomo con la barba e un cappello a falde, un fazzoletto legato al collo che potrebbe anche essere una cravatta a fiocco. La posa è simile a quella di altri autoritratti di Van Gogh, con l'occhio del soggetto che sembra fissare direttamente lo spettatore, il lato destro del viso in ombra, l'orecchio sinistro in evidenza. "Per il nostro museo una scoperta di una importanza enorme", commenta entusiasta in una filmato di presentazione postato sul blog del museo la senior curator delle Gallerie, Frances Fowle.
"Head of a Peasant Woman" è stata acquistata da una dei primi collezionisti britannici di Van Gogh, Evelyn Fleming, madre di Ian Fleming, l'autore di James Bond. Nel 1951 il dipinto passò nelle mani dell'avvocato Alexander Maitland, di Edimburgo, che nel 1960 lo donò alle National Galleries of Scotland. Una volta riportato alla luce, l'autoritratto nascosto entrerà a far parte del folto gruppo di autoritratti e altre opere dipinte da Van Gogh sul retro di altre tele. Cinque si possono ammirare ad Amsterdam nel Museo Van Gogh, altri sono al Met di New York e al Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford nel Connecticut solo per citarne alcuni. Intanto resta l'impatto di quello sguardo di sguincio, torvo, profondo, un po' spettrale restituito dalla radiografia. Anche con il filtro dei raggi x l'emozione arriva tutta.
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