(di Gina Di Meo)
Quattro trofei dorati, simbolo
della vittoria e del potere, sono le nuove opere scelte per le
nicchie della facciata del Metropolitan Museum di New York. Le
sculture monumentali sono state realizzate dall'artista
britannico cresciuto in Guyana, Hew Locke. 'The Facade
Commission: Hew Locke, Gilt', (15 settembre 2022-22 maggio 2023)
è la terza commissione per le nicchie della facciata Beaux Arts
del museo dopo le 'cariatidi' di Wangechi Mutu e le opere
astratte di Carol Bove. Il titolo 'Gilt' (dorato, ndr) riflette
l'emblema della competizione e della vittoria per opere che
hanno la forma di trofei e appunto coperte da uno strato dorato.
Per il suo lavoro Locke si è 'appropriato' di materiale già
pronto, da trofei a sculture a simboli araldici. Due delle
sculture più grandi, ad esempio, presentano dettagli presi da
sei oggetti della collezione del Met, mentre altre due (quelle
più esterne) sono dei frammenti di un trofeo, appositamente
danneggiato, simbolicamente per indicare di essere vittima di
atti di violenza o profanazione. "Il davanti - ha spiegato
all'ANSA Locke - appare come un trofeo, una rappresentazione del
potere, un 'El Dorado', ma dal retro invece è un'illusione. La
mia idea è di creare un'opera in cui tutti possono
immedesimarsi, appunto un trofeo, ma allo stesso tempo voglio
invitare ad andare oltre quell'oggetto che rappresenta un
simbolo di potere". "Voglio sensibilizzare il pubblico -
aggiunge - su ciò che c'è dietro ogni ogni forma d'arte". Motivo
ricorrente delle opere della facciata è il mostro marino
ispirato da 'Andromeda e il mostro marino' dello scultore
italiano Domenico Guidi (1625 - 1701) la cui enorme bocca
spalancata alla base di ognuna delle sculture potrebbe
simboleggiare le strutture avide del capitalismo e del
colonialismo. I manici invece delle sculture numero due e tre
(quelle centrali, ndr) fanno riferimento ad un calice realizzato
da bottini di guerra sequestrati dagli Avari mentre la tigre
scolpita su ognuno dei manici appare su un fucile a pietra
focaia una volta posseduto dal sultano indiano Tippu Sultan. Le
opere di Locke sono rappresentate in diverse collezioni di
importanti musei. Al Met ad esempio la sua serie 'The Wine Dark
Sea' (2016) ha fatto parte dell'installazione del 2019 'Home is
a Foreign Place: recent Acquisitions in Context, oppure alla
Tate Gallery e al Victoria and Albert Museum Drawing Collection
nel Regno Unito.
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