PARMA - Scudo per difendersi da incidenti e imprevisti, garanzia contro i danni alla persona e al patrimonio, strumento per difendere i commerci e le attività produttive, protezione per sé e per gli altri trasferendo ad un soggetto ben preciso il rischio e l'eventualità di dover provvedere alla copertura. E' lunga la storia del fenomeno delle assicurazioni, tanto da affondare le radici nel Medioevo quando, appunto, cominciarono a svilupparsi in modo sistematico gli scambi di beni e merci. La polizza più antica di cui si è trovata traccia fu stilata da un notaio genovese il 18 febbraio 1343, proviene dall'Archivio di Stato di Genova" e aveva lo scopo di proteggere il firmatario dal pericolo di perdita del carico o della stessa nave impegnata in un viaggio in Estremo Oriente. Quel primo "contratto assicurativo" apre la mostra ''Ond' evitar tegole in testa! Sette secoli di assicurazioni", organizzata dalla Fondazione Mansutti per la cura di Marina Bonomelli e Claudia Di Battista, fino al 15 gennaio 2020 all'APE Parma Museo, il centro culturale realizzato da Fondazione Monteparma nel cuore della città.
Curiosità particolari arricchiscono il percorso, come la polizza stipulata da Ernest Hemingway contro l'incendio e i cicloni per la sua casa cubana all'Havana, chiamata Finca La Vigìa, acquistata nel 1939 per 12.500 dollari, dove scrisse i capolavori Per chi suona la campana e Il vecchio e il mare; quella firmata da Marilyn Monroe contro il rischio d'incidenti automobilistici pochi mesi prima della sua morte; o ancora, la polizza sulla vita sottoscritta nel 1959 da Giovanni Battista Montini, divenuto poi Papa Paolo VI, con cui la compagnia, in caso di morte del Cardinale in qualsiasi epoca fosse avvenuta, si impegnava a pagare agli eredi il capitale di un milione di Lire. Il tuffo in questa storia particolare è raccontato da 280 pezzi, tra cui 94 manifesti di compagnie italiane e straniere dalla seconda metà dell'Ottocento agli anni '70 del Novecento, 120 targhe incendio prodotte tra Ottocento e Novecento, 40 preziosi testi antichi, tra cui il manoscritto quattrocentesco di San Bernardino, e 26 polizze assicurative dalla metà del Trecento al Novecento.
Tutto il materiale proviene dalla Fondazione Mansutti di Milano, che conserva una collezione specialistica, unica al mondo, sulla storia dell'assicurazione. Il percorso espositivo si snoda su due temi ben definiti. Nel primo, si analizza lo sviluppo dell'assicurazione, dalla nascita in Italia a metà del Trecento, grazie all'intuizione di mercanti fiorentini e genovesi che portò alla creazione del "contratto assicurativo". La pratica seguita dal ceto mercantile di "coprire" le loro spedizioni dal rischio di vedersi azzerare il guadagno ottenuto con viaggi avventurosi in mare verso terre lontane si diffuse per tutto il Quattrocento, diventando vitale per il commercio. La seconda parte segue l'evoluzione stilistica della grafica pubblicitaria assicurativa, attraverso manifesti, stampati nell'arco di oltre un secolo, dalla seconda metà dell'Ottocento alla prima metà del secolo scorso. Le compagnie assicurative incaricarono alcuni tra i più famosi artisti dell'epoca di reclamizzare i loro prodotti, grandi nomi della pittura e della cartellonistica come Umberto Boccioni, Adolf Hohenstein, Marcello Dudovich, Leopoldo Metlicovitz, Federico Seneca, Erberto Carboni. Tra le rarità, il manoscritto in pergamena originale di San Bernardino da Siena del 1470, De contractibus et usuris, "nel quale - spiegano i curatori - pur riconoscendo l'importanza dei commerci e la legittimità del guadagno, si cercava di definire i confini tra la liceità dell'assicurazione e i pericoli dell'usura a essa connessi".
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