A Modena una mostra su Elisabetta
Sirani, fondatrice della prima accademia d'arte per donne: dal
17 settembre al 14 novembre 'La Galleria. Collezione e Archivio
Storico' di Bper Banca presenta, negli spazi espositivi di via
Scudari, 'Elisabetta Sirani. Donna virtuosa, pittrice eroina',
che sarà inaugurata in occasione della XXI edizione di
festivalfilosofia e affronta il tema della "libertà" attraverso
le opere di Elisabetta Sirani (Bologna, 1638-1665), artista che
venne celebrata dai contemporanei e ricercata dai più grandi
collezionisti del Seicento.
"La sua vicenda di artista donna - commenta la curatrice
Lucia Peruzzi - è particolare e parte dalle lunghe pagine di
elogi del biografo e mentore Carlo Cesare Malvasia, per poi
snodarsi tra realtà e leggenda nel mito della 'vergine pittrice'
nel brevissimo arco di tempo che le fu concesso di vivere. Elogi
per il suo pennello virtuoso, per la sua maestria e per la sua
rapidità (in soli dieci anni licenzia circa 200 dipinti); elogi
per la sua cultura e per il via vai di clienti persi in sua
adorazione nel vederla all'opera; elogi anche per le doti di
donna devota e di onesti costumi che svolge i 'femminei' servizi
nella casa di via Urbana a Bologna. La morte precoce, misteriosa
e improvvisa, la porta via a soli 27 anni".
L'esposizione presenta quattro opere appartenenti alla
collezione di Bper Banca e cinque dipinti provenienti da
collezioni private emiliane. Si parte dalle origini con l'Amore
dormiente di Guido Reni, del quale è stato allievo Giovanni
Andrea Sirani, padre di Elisabetta, rappresentato dal dipinto
'La Terra dona a Nettuno i bulbi di tulipani'. La sua tecnica e
i suoi insegnamenti vengono raccolti dalla giovane Elisabetta e
si ritrovano nei dipinti Madonna che allatta il Bambino, San
Giovannino nel deserto, Amor vincit omnia, Sacra Famiglia con
Santa Teresa, Venere e Cupido e Circe. Il percorso espositivo si
conclude con la Sibilla di Ginevra Cantofoli, allieva della
Sirani.
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