Animali protagonisti di sessanta
scatti iconici, che racconteranno al visitatore le mille storie
di una vita quotidiana dove uomo e animale sono legati
indissolubilmente: è l'essenza della mostra 'Animals' di Steve
McCurry, una delle voci più autorevoli della fotografia
contemporanea, in programma dall'8 ottobre al 12 febbraio a
Palazzo Belloni, nel cuore di Bologna. L'esposizione è la terza
targata Next Exhibition, dopo Frida Kahlo e Ritorno al futuro.
Il progetto nasce nel '92, quando lo statunitense McCurry
svolge una missione nei territori di guerra nell'area del Golfo
per documentare il disastroso impatto ambientale e faunistico
nei luoghi del conflitto. Tornerà dal Golfo con una delle sue
più celebri immagini icone, come i cammelli che attraversano i
pozzi di petrolio in fiamme e gli uccelli migratori interamente
cosparsi di petrolio. Un reportage con cui vinse il prestigioso
World Press Photo, assegnato da una giuria composta da bambini
di tutte le nazioni. Da sempre nei suoi progetti Steve McCurry
pone al centro dell'obiettivo le storie legate alle categorie
più fragili, esplorando, con una particolare attenzione ai
bambini, la condizione dei civili nelle aree di conflitto e
documentando le etnie in via di estinzione e le conseguenze dei
cataclismi naturali. A partire da quel servizio del 1992,
McCurry ha volto il suo sguardo empatico al mondo degli animali.
La mostra tocca i temi del lavoro e del sostentamento che
l'animale fornisce all'uomo, delle conseguenze dell'agire
dell'uomo sulla fauna locale e globale, dell'affetto che
l'essere umano riversa sul suo 'pet', qualunque esso sia.
Animali da lavoro, usati come via alla sopravvivenza, animali
talvolta sfruttati come unica risorsa a una condizione di
miseria, altre volte amati e riconosciuti come compagni di vita
per alleviare la tristezza o, semplicemente, per una forma di
simbiotico affetto.
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