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lo sguardo di Steve McCurry per gli 'Animals'

lo sguardo di Steve McCurry per gli 'Animals'

A Bologna dall'8 ottobre 60 scatti sulla vita di uomo e animale

BOLOGNA, 07 settembre 2022, 12:33

Redazione ANSA

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Animali protagonisti di sessanta scatti iconici, che racconteranno al visitatore le mille storie di una vita quotidiana dove uomo e animale sono legati indissolubilmente: è l'essenza della mostra 'Animals' di Steve McCurry, una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea, in programma dall'8 ottobre al 12 febbraio a Palazzo Belloni, nel cuore di Bologna. L'esposizione è la terza targata Next Exhibition, dopo Frida Kahlo e Ritorno al futuro.
    Il progetto nasce nel '92, quando lo statunitense McCurry svolge una missione nei territori di guerra nell'area del Golfo per documentare il disastroso impatto ambientale e faunistico nei luoghi del conflitto. Tornerà dal Golfo con una delle sue più celebri immagini icone, come i cammelli che attraversano i pozzi di petrolio in fiamme e gli uccelli migratori interamente cosparsi di petrolio. Un reportage con cui vinse il prestigioso World Press Photo, assegnato da una giuria composta da bambini di tutte le nazioni. Da sempre nei suoi progetti Steve McCurry pone al centro dell'obiettivo le storie legate alle categorie più fragili, esplorando, con una particolare attenzione ai bambini, la condizione dei civili nelle aree di conflitto e documentando le etnie in via di estinzione e le conseguenze dei cataclismi naturali. A partire da quel servizio del 1992, McCurry ha volto il suo sguardo empatico al mondo degli animali.
    La mostra tocca i temi del lavoro e del sostentamento che l'animale fornisce all'uomo, delle conseguenze dell'agire dell'uomo sulla fauna locale e globale, dell'affetto che l'essere umano riversa sul suo 'pet', qualunque esso sia.
    Animali da lavoro, usati come via alla sopravvivenza, animali talvolta sfruttati come unica risorsa a una condizione di miseria, altre volte amati e riconosciuti come compagni di vita per alleviare la tristezza o, semplicemente, per una forma di simbiotico affetto.
   

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