Un viaggio ai confini
dell'"altrove" che ci è più prossimo; una terra, un popolo, una
cultura che è appena oltre una soglia mobile, fatta per essere
attraversata e cancellata milioni di volte dalle trasmigrazioni
di persone, lingue, abitudini. E' la Slovenia ritratta nel nuovo
film-documentario di Elisabetta Sgarbi, "L'altrove più vicino",
coproduzione Betty Wrong-Rai Cinema, su soggetto è della stessa
Sgarbi con Eugenio Lio, che verrà presentato in concorso al
prossimo Torino Film Festival.
Tre le testimonianze sulla Slovenia, nelle parole e negli
occhi di Paolo Rumiz, incontrato in luoghi di misticismo o
tecnologia, del poeta Alojz Rebula, ormai cieco ma che continua
a scrivere, di Claudio Magris con i suoi cammini sul Monte
Nevoso, e della scrittrice Marisa Madieri - sua moglie - esule
istriana. La Slovenia della giovane e vivace European Spirit of
Youth Orchestra, diretta dal Maestro Igor Coretti-Kuret, nata
per superare ogni frontiera e creare un continente culturale,
emotivo. E infine la Slovenia nei brani di Boris Pahor,
interpretati da Toni Servillo.
A Torino sono previste quattro proiezioni del film, con
un'anteprima-evento il 27 novembre, conversazione tra Elisabetta
Sgarbi, Emanuela Martini, Claudio Magris, Paolo Rumiz, Igor
Coretti-Kuret, e concerto della European Spirit of Youth
Orchestra.
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