Piccola, maneggevole, sempre a
portata di mano e pronta all'uso. Alla rivoluzione Leica è
dedicata una mostra che per la prima volta racconta come sia
cambiato il nostro modo di fare e percepire la fotografia, dal
1920 a oggi. E' 'I Grandi Maestri. 100 anni di fotografia Leica'
che apre a Roma il 16 novembre, al Complesso del Vittoriano-Ala
Brasini, per la sua unica tappa italiana. L'esposizione romana
dedicherà spazio anche alle fotografie di Piergiorgio Branzi,
Paolo Pellegrin, Valerio Bispuri e Lorenzo Castore. A Gianni
Berengo Gardin, a cui il 15 novembre viene conferito da Leica
Camera AG il prestigioso 'Leica Hall of Fame Award', è riservata
una parete.
Curata da Hans-Michael Koetzle, tra i più rinomati curatori e
critici della fotografia, in oltre 350 stampe d'epoca originali
di celebri fotografi di tutto il mondo come Henri
Cartier-Bresson, Robert Capa, Alberto Korda ma anche meno
conosciuti, è un viaggio nel tempo e nella storia delle
trasformazioni della nostra percezione della realtà.
"Finora sono state organizzate tante mostre sulla tecnica Leica.
Questa è la prima in cui si è tenuto in considerazione ciò che
Leica ha dato al mondo visuale. Abbiamo cercato di restituire
uno sguardo il più ampio possibile su ciò che con questa
macchina si è fatto nei paesi del mondo" ha spiegato all'ANSA
Koetzle. La "lillipuziana" come il suo inventore Oskar Barnack
chiamava la Leica, prima macchina compatta con pellicola
cinematografica 35 mm, è stata costruita nel 1914 ma immessa sul
mercato nel 1925, a causa della guerra.
Modelli originali Leica, locandine pubblicitarie vintage,
riviste storiche , prime edizioni di libri, sono esposte, fino
al 18 febbraio 2018, nelle 16 sezioni della mostra che
documentano l'uso per foto d'arte, di moda, d'autore, reportage,
fotogiornalismo, nei diversi paesi del mondo e a 360 gradi.
L'esposizione rivela anche come maggior parte delle immagini
impresse nella nostra memoria, siano state scattate con una
Leica.
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