I toni sfumati della campagna
inglese, le atmosfere malinconiche di castelli, ponti e
cattedrali. E poi le scene di vita domestica e il fascino
immortale dei 'nostri' gioielli come il Foro Romano, Castel
Sant'Angelo e Venezia. Ma è soprattutto negli azzurri, nei grigi
e nei bianchi dei cieli e dei mari che si esprime il suo talento
nel dare ai colori connotazioni emotive.
Dopo oltre 50 anni di assenza dai musei romani e 12 da quelli
italiani, torna nella Capitale Joseph Mallard William Turner
(1775-1851) con una grande monografica a lui dedicata, al
Chiostro del Bramante dal 22/3 al 26/8. Dal titolo "Turner.
Opere della Tate", la mostra presenta opere provenienti dal
museo londinese, mai mostrate tutte insieme in Italia: 92
acquerelli, disegni, album e dipinti a olio che l'artista
dipinse per sé e da cui non si separò mai, parte del "Turner
Bequest", un patrimonio di circa 30.000 opere cartacee, 300 olii
e 280 album da disegno, donato alla Gran Bretagna cinque anni
dopo la morte del pittore nel 1851.
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