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Galleria troppo piccola, si entrerà uno alla volta

Riapre nel centro di Roma. A settembre rassegna su Balla

Luciano Fioramonti ROMA

ROMA - Musei e grandi spazi espositivi si stanno preparando alla riapertura studiando tutte le misure per coniugare le garanzie di sicurezza con le possibilità di movimento dei visitatori. Ma se lo spazio non lo consente, la soluzione è obbligata: entrerà una persona alla volta. È il caso di Futurism & co, galleria minuscola nel centro di Roma che nei suoi appena 20 metri quadrati ha organizzato in due anni e mezzo di vita nove mostre dedicate a esponenti illustri del movimento fondato da Filippo Tommaso Marinetti. Il 18 maggio la piccola sede a due passi da Piazza di Spagna riapre, dunque, con la mostra 'I quattro elementi. Visioni futuriste', che era stata inaugurata proprio pochi giorni prima del lockdown. Il ritorno a una parvenza di normalità sarà il banco di prova in vista della più impegnativa monografica su Giacomo Balla in programma a settembre. "Non avevamo alternative - dice Francesca Carpi, responsabile della galleria -. Solo accogliendo un visitatore per volta possiamo riprendere il rapporto con il pubblico.

Ognuno avrà quindi la possibilità di una visita 'esclusiva' in tutta calma''. Naturalmente, obbligo di mascherina e disinfettante per le mani all'ingresso. Si sta pensando di fissare appuntamenti con collezionisti e clienti. Anche le inaugurazioni tradizionali saranno un ricordo, si procederà con inviti e prenotazioni.

La mostra della ripartenza - accanto alle opere di Depero, Balla, Boccioni e altri maestri esposti in maniera permanentemente - riunisce fino alla fine di luglio quattro grandi opere di autori del secondo Futurismo legandole agli elementi primordiali: il Fuoco è rappresentato da 'Incendio di città' del 1930 di Gerardo Dottori; l' Acqua da 'Ritmi di rocce sul mare' del 1929 di Benedetta Cappa, la moglie di Marinetti; l' Aria da 'Paesaggio collinare' del 1935 di Alessandro Bruschetti; la Terra da 'Dalle paludi alle città' del 1936-37 di Sibò (Pierluigi Bossi). ''I futuristi non negarono o rinnegarono gli elementi e le forze naturali- osserva il curatore Antonio Saccoccio - ma rifiutarono il modo in cui l'energia contenuta in quegli elementi era stata ingabbiata e sterilizzata dalla civiltà e dalla cultura che consideravano passatiste''. L' appuntamento con Balla, intitolato 'Dalla luce alla luce' a cura di Elena Gigli (responsabile dell' archivio dell' artista), proporrà da settembre alla fine dell' anno una settantina di opere del maestro dell' Avanguardia. La rassegna è stata pensata anche come un momento speciale per festeggiare i venti anni di Futur-ism, l' associazione costituita nel 2000 da Massimo Carpi, il padre di Francesca, che riunisce più di cento collezionisti d'arte disposti ad offrire i loro quadri per mostre ed eventi. L' associazione, di cui la galleria aperta nel 2017 rappresenta l' estensione, cura l' omonimo sito web che è una banca dati preziosa per musei, istituzioni pubbliche e private, appassionati. 

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