Immergersi in un'opera lirica un battello in movimento sul Tevere, tra gli scorci impagabili del centro storico di Roma, in assonanza con la trama del celebre film che racconta di un barcone trasportato su una montagna dal protagonista animato dal sogno di costruire un grande teatro d'opera in un villaggio nel cuore dell'Amazzonia. E' Fitzcarraldo, l' opera-performance che per la prima volta porta la lirica sul mitico fiume della Città Eterna. Il progetto di Fabio Morgan per E45, composto da Francesco Leineri su libretto di Andrea Carvelli e realizzato in collaborazione con l' Opera di Roma, viene presentato in prima assoluta il 16 settembre con repliche il 17 e il 18. A 40 anni dal film di Werner Herzog interpretato da Klaus Kinski, l' opera -spiegano gli ideatori - ha per protagonista proprio Roma e racconta l'apocalisse della città tra le rovine del passato e la decadenza del presente ma che, attraverso il protagonista Fitzcarraldo, disegna un possibile orizzonte di salvezza. ''L'Eroe visionario così diventa simbolo dello sforzo epico dell'uomo che sogna di forgiare a propria immagine la realtà, nella dialettica poetica, grandiosa e struggente tra Uomo e Ambiente che ne consegue, in cui 'chi sogna può muovere le montagne'". Il palcoscenico sul fiume si muoverà tra l'Isola Tiberina a Castel Sant'Angelo. Il protagonista Fitzcarraldo, interpretato dal baritono Giorgio Celenza, attraversa il Tevere insieme con la sua compagnia d'arte composta dalla prima attrice - la soprano Clara La Licata -, dall'attore - il tenore Antonio Sapio - e dall'aiuto regista, interpretato dal basso Yuri Guerra. Con loro l'ensemble Musica Necessaria, composto dallo stesso Francesco Leineri, Fabio Cuozzo alle percussioni e Luigi Ginesti al corno francese, la voce fuori campo del controtenore Antonello Dorico e quindici giovani della Cantoria del Teatro dell'Opera.
Fitzcarraldo nasce dall'idea di Fabio Morgan impegnato dal 2017 con La Città Ideale, festival diffuso che anima strade, piazze, luoghi inconsueti e parchi di Roma. "Realizzare questo progetto - ha detto - è stato come spostare una montagna. La nostra città può trovare un nuovo respiro e il Tevere può essere una delle fonti vitali e creative da cui poter ricostruire nuovi percorsi". Nella partitura il compositore Francesco Leineri ha richiamato i codici dell'opera lirica ''rinnovandoli in una scrittura essenziale e contaminata''. L'organico strumentale è un'ideale buca d'orchestra di un contemporaneo post-apocalittico: synth, controller e computer, strumenti a percussione, corno francese. La vocalità va dal parlato ad un'estrema cantabilità, la forma è un flusso di musica costante, dai contorni sfumati e nebbiosi, come in un lungo sogno. Il libretto di Andrea Carvelli è strutturato in linea con le forme metriche della tradizione classica operistica. ''È diviso in cinque scene introdotte dal coro che in metro dantesco supporta tutta l'opera descrivendo, durante il percorso del battello, alcuni luoghi di Roma come fosse una guida turistica in visita sulle rovine di un mondo decaduto. Le arie, le ariette e le canzoni raccontano le prove di uno spettacolo lirico che, terminato il viaggio, può essere rappresentato soltanto nella vita''. Per Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro dell'Opera, Fitzcarraldo - Opera Performance su Battello rappresenta ''una delle progettualità alternative che si propongono di portare Roma al centro del dibattito culturale contemporaneo'' ed è l' occasione per esplorare le potenzialità del Tevere ''come via di una possibile narrazione della città''.
L' ingresso è libero su prenotazione obbligatoria, con accesso del pubblico venti minuti prima di ogni spettacolo da Lungotevere degli Anguillari di fronte a Piazza Gioacchino Belli.
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