(di Daniela Giammusso)
Da Firenze a Ravenna. Un viaggio
lungo 130 chilometri, sulle orme di Dante. È la missione che
Giovanni Boccaccio compì nel 1321, ventinove anni dopo la morte
del Sommo Poeta, per recapitare a sua figlia Beatrice, diventata
monaca, dieci fiorini d'oro come risarcimento simbolico da parte
della città per l'ingiusto esilio subito dal "ghibellin
fuggiasco". A ripercorrere oggi quel viaggio è "Dante", il nuovo
film di Pupi Avati prodotto da Duea Film, Rai Cinema e MG
Production, in sala dal 29 settembre per 01. Un'avventura "on
the road", avanti e indietro nel tempo, che "svela" anche una
galleria di borghi, castelli, feudi, chiesette e affreschi
dell'Italia centrale, spesso fuori dai grandi itinerari
turistici. Ecco alcune tappe da non perdere, per scoprire anche
come spesso nel cinema luoghi reali si prestino a "interpretare"
celeberrimi luoghi della finzione.
FIRENZE - L'amata e l'odiata. La città di Dante è il punto di
partenza del viaggio di Boccaccio (nel film interpretato da
Sergio Castellitto). La si riconosce in alcune inquadrature, ma
per la maggior parte della storia la "vera" Firenze del film è
altrove. Anche la scena della corte papale di Avignone davanti
agli affreschi di Santa Maria Novella è in realtà ricostruita a
Cinecittà.
PERUGIA - Via Maestà delle volte: un carro percorre la strada e
si ferma davanti a una casa. Eccola la Firenze del Trecento, con
Boccaccio che esce insieme alla domestica Bruna del Ciango,
portando con se' le suppellettili necessarie per il lungo
viaggio e il bambolotto Gesù Bambino, ideale legame tra la
Beatrice amata da Dante e la figlia del poeta del Decameron. Ma
il capoluogo umbro "presta" al film anche l'Abbazia di Santa
Maria Valdiponte a Montelabate, che con il suo splendido
chiostro benedettino diventa S. Stefano degli ulivi a Ravenna
dove Boccaccio, di notte, incontrerà finalmente Suor Beatrice.
MONTECALVELLO (VT) - La Firenze trecentesca di Pupi Avati è poi
nel silenzio della Valle del Tevere. Qui il Castello Balthus
diventa Casa Alighieri, con la camera da letto dove Dante
bambino assiste alla morte della madre, episodio cruciale di
tutta la sua vita. Nel Borgo sono state ricostruite anche le
case di Gano del Forese, dei Bardi e la sala dove i Priori
votano per l'esilio dei rivoltosi.
FOLIGNO (PG) - Con i bellissimi affreschi di Gentile da
Fabriano, il trecentesco Palazzo Trinci, oggi sede della
Pinacoteca Civica e del Museo archeologico, ospita alcune scene
clou. Nella cappella è stato battuto il primo ciak del film, con
Gemma Donati che in camera da letto fa resistenza alle nozze con
Dante. Ma c'è anche la lite con Manetto Donati che, alla
richiesta di un prestito da parte di Dante per concorrere al
priorato, risponde invece accusandolo di non aver fatto felice
sua figlia. E ancora, sulla scalinata, l'arrivo del Poeta per
andare a trovare l'amico Guido Cavalcanti, che lui stesso
condanna all'esilio.
BEVAGNA (PG) - Tra i borghi medioevali più suggestivi e meglio
conservati di tutta l'Umbria, nel percorso tra Piazza San
Filippo, Gaita S. Pietro e la Chiesa di San Francesco, Bevagna
ha visto "rinascere" il Castello di Romena, dove Dante venne
ospitato e protetto dai Conti Guidi e che troviamo citato nel
Canto XXX dell'Inferno dal falsificatore di monete Maestro
Adamo.
VALLI DI COMACCHIO - Sito naturalistico unico e spettacolare a
sud del Delta del Po, nel film accolgono il viaggio in carro di
Dante anziano insieme all'amico Menghino Mezzani verso
Sant'Apollinare.
RAVENNA - E' l'ultima tappa di Dante e poi anche di Boccaccio.
Qui Alighieri venne accolto e ospitato con grande ammirazione
dall'amico Guido Novello da Polenta e poi sepolto con grandi
onori nella Chiesa di San Francesco (un tempo San Pier
Maggiore). Nel film ne riconosciamo alcuni scorci: Dante sul
carro che attraversa la Pineta di Classe ("la divina foresta
spessa e viva" del XXVIII del Purgatorio) e poi via Fossatone
con Boccaccio trent'anni dopo. Ma soprattutto la Basilica di S.
Apollinare, che con la magnificenza dei suoi mosaici bizantini
folgorò il Poeta ispirando tante immagini della Divina Commedia.
Come le anime del XIV Canto del Paradiso raccolte intorno a un
Cristo rilucente, proprio come le 99 stelle del cielo
dell'abside della Basilica a brillare intorno alla grande croce
gemmata.
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