(di Ida Bini)
Uno dei luoghi esclusivi più
suggestivi di Roma si apre alle visite: dal 3 gennaio Villa
Bonaparte, ambasciata di Francia presso la Santa Sede, si svela
ai romani e ai turisti che vorranno ammirare i suoi saloni e i
suoi giardini e scoprire la storia, la cultura e la bellezza di
quest'angolo di Francia nella Capitale. «Aprire l'ambasciata ai
cittadini è un gesto politicamente importante - ha commentato
l'ambasciatrice Florence Mangin - che unisce e consente a tutti
di scoprire un luogo di cultura, di arte e di storia di grande
rilevanza».
Restaurata nel 2018, la sontuosa villa mostra un portico di sei
colonne doriche che si affaccia sulle piante da frutto dei
bellissimi giardini, molto rimaneggiati negli anni. Nella villa
si visitano il grande e affascinante salone al piano nobile,
adornato da stucchi e dipinti a tema mitologico; la stanza
egizia, decorata in onore delle campagne militari di Napoleone;
la cappella con stucchi d'epoca settecentesca; la sala da
pranzo, arricchita da opere pittoriche del Seicento francese
provenienti dal museo del Louvre, e la loggia con pavimento del
Settecento e caratterizzata da un soffitto la cui decorazione
richiama il lussureggiante giardino che circonda Villa Paolina,
detta Bonaparte. E' una splendida residenza, costruita nel 1750
all'interno delle Mura Aureliane, tra Porta Pia e Porta Salaria,
per volere del cardinale mantovano Silvio Valenti Gonzaga,
segretario di Stato di Papa Benedetto XIV. All'epoca era una
delle residenze di campagna più raffinate, con capolavori d'arte
e frequentata da eminenti personaggi della cultura artistica e
scientifica del tempo, come si può desumere da un celebre quadro
di Gian Paolo Pannini del 1749, Galleria del cardinale Valenti
Gonzaga, dove tra le tante tele e gli oggetti d'arte è anche
raffigurato un gruppo di persone nell'intento di esaminare il
progetto architettonico dell'edificio. Alla morte del cardinale,
la villa fu acquistata prima dalla famiglia Sciarra Colonna e
successivamente, nel 1816, da Paolina Bonaparte, sorella di
Napoleone e sposa del principe Camillo Borghese. Fu per volere
di Paolina che si attuò un grande lavoro di restauro, nonché il
rinnovamento della decorazione interna secondo lo stile Impero,
che ancora oggi si può ammirare. All'interno si respira
l'atmosfera ricercata e colta voluta dalla sorella di Napoleone,
che amava circondarsi degli artisti più alla moda. Durante un
viaggio a Roma nel 1820 la scrittrice irlandese Lady Sydney
Morgan ne rimase particolarmente colpita e così scrisse: "Di
tutte le ville che possiede la famiglia Borghese, una sola offre
il fascino inglese, l'eleganza francese e il gusto italiano
coniugati nella maniera più felice: la Villa Paolina Bonaparte".
Alla morte di Paolina nel 1825, la villa passò ai nipoti ma nel
1870 subì gravi danni in seguito alla presa di Roma: quando il
20 settembre le truppe del Regno d'Italia aprirono la "Breccia
di Porta Pia", entrarono proprio attraverso il giardino di Villa
Bonaparte. L'edificio rimase in mano ai discendenti di Paolina
Borghese fino al 1906, quando fu venduta al governo prussiano
che nel 1908 vi collocò la propria delegazione presso la Santa
Sede. Divenne poi ambasciata tedesca tra il 1920 e il 1944, e
nel 1945 la Francia l'acquisì per stabilirvi dal 1950
l'ambasciata presso la Santa Sede.
Le visite guidate, disponibili in italiano e in francese ogni
martedì e giovedì, dalle 10.30 alle 11.30, sono l'occasione per
ammirare anche le opere d'arte, i quadri, gli arazzi, i mobili e
gli arredi interni. Organizzate da Mirabilia Art Wonders,
specializzata nella valorizzazione e gestione del patrimonio
artistico e dei luoghi della cultura, le visite si possono
prenotare e acquistare sul sito visite-villabonaparte.it, di
facile e comoda consultazione.
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