MILANO - C'è tutta l'arte di Carlo Carrà nella mostra che Milano gli dedica a Palazzo Reale, dove saranno esposte 130 opere concesse in prestito dalle più importanti collezioni italiane e internazionali, pubbliche e private. L'esposizione, che si apre domani e sarà visitabile fino al 3 febbraio 2019, rappresenta la più ampia e importante rassegna antologica dedicata all'artista mai realizzata fino ad oggi. Un modo per ripercorrere tutta la carriera di Carrà, uno dei più grandi maestri del Novecento, attraverso le sue opere più significative: da quelle del periodo futurista e poi metafisico, fino ai paesaggi e alle nature morte che attestano il suo ritorno alla realtà, a partire dagli anni Venti quando, per dirlo con le sue parole riportate all'ingresso della mostra, "decisi di non accompagnarmi più ad altri, di essere soltanto me stesso". In sette sezioni tematiche il visitatore attraversa "de visu il lungo, articolato e indomito percorso artistico compiuto da Carlo Carrà", come ha spiegato la curatrice della mostra, Maria Cristina Bandera, che ha lavorato a questo progetto insieme al nipote dell'artista, Luca. Le 130 opere esposte provengono dalle più grandi collezioni del mondo, come quella dello State Pushkin Museum of fine arts di Mosca, dei Musei Vaticani, degli Uffizi di Firenze, oltre a molte collezioni private, così da ricostruire la fitta trama di rapporti e affinità intellettuali tracciata da Carlo Carrà nella sua carriera, con collezionisti e amici. Il percorso non trascura le grandi composizioni di figura, soprattutto degli anni Trenta, il decennio a cui risalgono anche gli affreschi realizzati per il palazzo di Giustizia di Milano, documentati in mostra dai grandi cartoni preparatori. Questo omaggio a Carlo Carrà apre al pubblico a distanza di trent'anni dall'ultima mostra dedicatagli dal Comune di Milano a Palazzo Reale, nel 1987, e a cinquantasei anni da quella del 1962, con l'artista ancora in vita, che aveva da pochi anni ricevuto l'Ambrogino d'oro, massima onorificenza del Comune di Milano, sua città d'adozione. L'esposizione "si inserisce in Novecento Italiano - ha spiegato l'assessore alla Cultura del Comune, Filippo Del Corno -, palinsesto che rende omaggio al secolo scorso e a tutte le sue forme d'arte. È una mostra importante che ricostruisce un percorso d'arte e di vita sempre all'insegna della capacità di aprirsi a nuove possibilità e orizzonti del linguaggio artistico".
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