Aprirà l'11 giugno il nuovo Museo
Archeologico Nazionale della Valle Camonica a Cividate Camuno,
l'antica Civitas Camunnorum. Il museo - anticipa Emanuela
Daffra, Direttore regionale Musei Lombardia del Ministero della
Cultura - "si estende su spazi quadruplicati rispetto alla
vecchia sede e potrà accogliere in modo finalmente adeguato i
reperti già esposti a partire dal 1981 in un primo Museo
Archeologico, oggi troppo angusto, oltre che dare spazio ad un
patrimonio in continua crescita, confermando la ricchezza vitale
della ricerca archeologica e il dinamismo dei musei che la
raccontano."
"La missione del Museo - evidenzia Serena Solano, direttore
dei Parchi della Valle Camonica romana e curatore scientifico
del progetto del nuovo museo - è quella di raccontare l'incontro
fra Camuni e Romani, illustrando i cambiamenti e le novità
insieme agli aspetti di sovrapposizione e continuità. La Valle
Camonica infatti esemplifica in maniera straordinaria la
romanizzazione di un territorio alpino, attraverso siti ed
evidenze archeologiche, anche di carattere monumentale, che
consentono di declinare il processo nei suoi molteplici aspetti,
dalla trasformazione del territorio, allo sfruttamento delle
risorse, ai culti, agli insediamenti, agli aspetti della vita
quotidiana, agli spazi pubblici, alla sfera funeraria. Il nuovo
museo, con rimandi anche ai luoghi vicini, contestualizza i
ritrovamenti della Valle Camonica nel quadro più ampio dell'arco
alpino, ponendosi così come un museo della romanizzazione delle
Alpi."
Nelle otto sezioni del nuovo Museo, sono proposti i materiali
di età romana trovati a Cividate Camuno e nel territorio, tra
cui una porta carbonizzata in legno risalente al II-I secolo
a.C., ritrovata a Pescarzo di Capo di Ponte, una delle meglio
conservate per il periodo di tutto l'arco alpino e una statua
della dea Minerva dal santuario di Breno, in marmo greco.
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