L'esposizione della Galleria d'arte
moderna di Milano si arricchisce di un'opera fondamentale della
fine dell'Ottocento, che segna la svolta nell'arte, ovvero
'Maternità' di Gaetano Previati.
L'opera manifesto del Divisionismo arriva in comodato al
Comune di Milano per tre anni rinnovabili per cinque da Banco
BPM, che l'annovera nella sua collezione d'arte e negli anni
l'ha prestata per mostre ad istituzioni prestigiose come la
National Gallery di Londra, il Mart di Rovereto e Palazzo
Diamanti a Ferrara.
Con i suoi quattro metri e 11 centimetri di lunghezza e un
metro e 74 di altezza si avvicina (quasi) per misura a un altro
capolavoro suo contemporaneo posseduto dal Comune di Milano Il
Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, per cui si sta
valutando una nuova sistemazione rispetto a quella attuale in
apertura del museo del Novecento, quando tornerà a Milano da
Firenze dove è in mostra al Salone dei Cinquecento di Palazzo
Vecchio dal primo maggio a fine giugno. Presto per dire se i due
dipinti potrebbero ritrovarsi nella stessa sede in futuro.
L'opera di Previati sarà sistemata nella sala (riallestita)
al primo piano della Gam che è dedicata al pittore ferrarese in
un dialogo anche con le opere delle sale precedenti come 'Le due
maternità' di Giovanni Segantini. Una sorta di 'riunione' dei
due quadri che furono esposti nella prima Triennale a Brera del
1891, un appuntamento essenziale per l'evoluzione dell'arte
moderna a cui partecipò con tre dipinti anche Pelizza Da
Volpedo.
L'allestimento permette di ammirare Maternità anche a
confronto con dipinti di Emilio Longoni, Vittore Grubicy, Angelo
Morbelli (ideatori di questa tecnica), e nella sala successiva,
con le grandi figure femminili di Segantini, che alludono ancora
al tema della maternità, verso il clima del Simbolismo più
maturo.
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