'Moving in Spaces Without Asking'
ovvero muoversi nello spazio senza chiedere il permesso è il
titolo della personale di Andrea Bowers, che aprirà domani alla
Gam, la Galleria di Arte Moderna di Milano per la quarta
edizione delle Furla series, progetto espositivo iniziato nel
2017 e pensato per dare valore e visibilità al contributo
fondamentale delle donne nella cultura contemporanea.
E il titolo racconta tanto dell'impegno per la parità di
genere e l'emancipazione delle donne (e non solo) dell'artista
americana che qui ha la sua prima personale italiana in cui sono
esposti anche materiali della milanese fondazione Anna
Kuliscioff, fra i fondatori del partito socialista impegnata per
la conquista del voto femminile.
L'esposizione offre un viaggio nel lavoro di Bowers, con
opere iconiche e nuove produzioni, attraverso questioni
fondamentali come la parità di genere, i diritti della donna e
dei lavoratori, l'immigrazione e l'ambientalismo affrontate
sperimentando linguaggi e mezzi espressivi, dal disegno al
video, dall'installazione al neon. Il risultato è un arte in
grado di veicolare messaggi socialmente rilevanti.
Moving in Space without Asking Permission fa parte di una più
ampia riflessione sul femminismo che Bowers porta avanti da
tempo, e che in questo caso si concentra in particolare sulla
relazione tra femminismo e autonomia corporea, guardando
all'esperienza di femministe italiane contemporanee come la
filosofa Alessandra Chiricosta che studia e insegna l'esercizio
delle arti marziali come strumento di auto consapevolezza
corporea e di rottura rispetto agli stereotipi di genere. E
anche tenendo presente lo spazio in cui l'esposizione è stata
allestita (e sarà visibile fino al 18 dicembre), cioè la
galleria che ospita una collezione di opere a cavallo fra
Ottocento e Novecento, quando il movimento di emancipazione
femminile in Italia muoveva i primi passi ed Anna Kuliscioff ne
era fra le protagoniste.
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