C'è la macchina 'Anti veglia'
che s'innesta pedalando stesi su una branda e fa muovere come
per magia oggetti raccolti dentro un cofano d'auto, utili a
recuperare il sonno che ci è stato tolto dall'ossessivo
bombardamento della pubblicità. E c'è il 'Guarisci pensiero',
che consente, indossando un caschetto e premendo un pedale,
d'inviare attraverso tubi luminosi i pensieri negativi ad una
macchina per aerosol che li trasforma in una nuvola di talco
profumato. E' un viaggio nell'immaginario quello proposto dalla
mostra "Le Patamacchine", visitabile fino al 12 marzo 2023 al
Museo Omero di Ancona, che rifacendosi ai principi della scienza
patafisica coniata tra la fine dell'800 e gli inizi del '900
dallo scrittore e drammaturgo dell'assurdo Alfred Jarry, ribalta
i parametri tradizionali dell'interpretazione delle cose fino a
confluire nel 'nonsense'.
Un metodo ripreso poi dallo scultore svizzero Jean Tinguely
(1925-1991) nella creazione delle sue macchine paradossali, atte
solo al consumo spirituale, che il collettivo di Potenza "La
luna al guinzaglio" ha tradotto ironicamente in questa mostra,
utilizzando per gli oggetti esposti solo materiale riciclato
(apparecchiature elettriche ed elettroniche). Continuando il
percorso si può usufruire del "Potenziatore di autostima", fatto
con tubi dell'aspirapolvere attraverso i quali si può parlare a
sé stessi per gli opportuni incoraggiamenti, o interagire con il
"Catalogatore di sogni", indossando in poltrona un casco da
parrucchiere che comunica con una cassettiera apribile a comando
in base alle richieste oniriche.
Chi poi necessita di appoggi per una serata romantica, si può
rivolgere a 'L'aiutante poetico' che provvederà a suggerire
parole in rima grazie ad appositi phon, mentre per superare liti
con amici e parenti c'è il 'Pacificaphone': due telefoni
analogici che adeguatamente informati sui contendenti
s'incaricano di comunicare messaggi di pace. Ogni patamacchina
è inoltre accompagnata da didascalie riferite a personaggi
illustri: da Leonardo da Vinci a Pirandello, dall'inventore del
telefono Giuseppe Meucci al poeta Gianni Rodari, che ne
riassumono la filosofia di base e invitano al rispetto
ambientale e al superamento dei conflitti anche con spazi di
gioco interattivi e didattici per i bambini. Una mostra -
recita la locandina - consigliata a visitatori da 0 ai 99 anni.
(info www.museoomero.it).
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