La mostra di Francesco Casorati
'Tra magia e geometria', a Palazzo Lomellini a Carmagnola
(vernissage venerdì 2 settembre alle 18,30, aperta al pubblico
fino al 13 novembre) ripercorre attraverso una trentina di
opere, le tappe più significative della lunga carriera
dell'artista. Quattro "focus" principali dedicati per scelta
solo alle opere pittoriche selezionate per il loro significato
emblematico dalla curatrice Elena Pontiggia, che, nel saggio
introduttivo al catalogo, sottolinea il carattere originale del
percorso artistico di Francesco Casorati, figlio di Felice
Casorati, uno dei maggiori artisti del secolo e di Daphne
Maugham, pittrice e nipote del famoso romanziere Somerset
Maugham.
Nella prima sala sono esposte le opere degli anni '50, come
la visionaria "Torre di Babele" del 1952, metafora della guerra,
dell'incapacità degli uomini di comprendersi, dipinta da
Francesco Casorati appena diciottenne. Nella seconda sala il
periodo successivo caratterizzato dal colore blu, il colore
della lontananza e del sogno, tra cui emerge "il Grande
Passero", opera del 1968. La mostra prosegue al secondo piano
con la sala dedicata a una serie di opere dipinte ad acrilico
dove i soggetti vengono raffreddati e sospesi come in "Labirinto
di carta" del 1984, e infine nell'ultima sala la produzione più
recente caratterizzata dal ritorno alla pittura a olio, come il
poetico "Sette barche e tre pesci" del 2010.
"La mostra nasce da un'idea del professor Riccardo Cordero e
dalla collaborazione dell'assessorato alla Cultura con
l'Archivio della famiglia Casorati. Il risultato è una mostra
antologica, che accompagna il visitatore in un'atmosfera
emozionante e fiabesca, alla scoperta del singolare percorso
artistico di un grande maestro. Un'esperienza che tende a
dialogare con un pubblico di variegata sensibilità" sottolineano
il sindaco Ivana Gaveglio e l'assessore Alessandro Cammarata.
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