Arriva a Taranto la seconda tappa
del percorso che narra il dialogo tra mondo etrusco e della
Magna Grecia, attraverso due giganti dell'Italia antica: la
colonia spartana di Taras-Taranto e l'importante città della
Dodecapoli etrusca Vatl-Vetulonia, in Toscana. Dopo l'apertura a
fine giugno della mostra di Vetulonia dedicata agli "Dei del
mare" pugliesi, aperta nel Grossetano fino al 7 novembre, è
stata inaugurata l'esposizione al Museo nazionale archeologico
MarTa di Taranto, aperta fino al 9 gennaio: "Taras e Vatl.
Protagonisti del Mediterraneo a confronto. Archeologia di
Vetulonia a Taranto", a cura della direttrice Eva Degl'Innocenti
e del funzionario archeologo Lorenzo Mancini, in collaborazione
con la direttrice del Museo civico Archeologico "Isidoro Falchi"
di Vetulonia, Simona Rafanelli. Un convegno internazionale, a
Taranto in novembre, approfondirà il rapporto tra Taras e Vatl.
Al MarTa, in due sezioni, la mostra espone tra l'altro la
ricostruzione in scala 1:1 del tumulo etrusco di Poggio
Pelliccia, la tomba tarantina del fanciullo, il legame delle due
realtà con i centri commerciali allora più importanti del
Mediterraneo (Egeo, Asia Minore). In esposizione anche alcune
fibule in oro con teoria di cavalieri, appliques in bronzo
raffiguranti leoni, provenienti dal tumulo di Poggio Pelliccia;
poi, una parure in oro proveniente dalla necropoli di Ruvo di
Puglia (Bari), corredi funebri, un leoncino in maiolica da una
sepoltura infantile proveniente dall'area dell'Arsenale Militare
di Taranto.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA