CAGLIARI - Perdersi nei vicoli del quartiere di Stampace ai primi di maggio, mentre passa la lunga processione dei fedeli che partecipano alla festa di Sant'Efisio, in un trionfo di fiori, canti e costumi tradizionali, devozione e riti popolari. Ammirare la straordinaria biodiversità del Parco naturalistico di Molentargius, nella primavera che fiorisce tra le grandi vasche delle ex saline di Stato e il cielo colorato di rosa dal passaggio dei fenicotteri. E ancora, percorrere la lunga spiaggia del Poetto, dove dedicarsi agli sport più vari, tra canoa, vela ed equitazione, per poi passeggiare tra gli spazi riqualificati e restituiti alla comunità, come il Parco Nervi con le imponenti architetture del magazzino del sale firmate dal celebre architetto. A chi non fosse ancora stanco, tra una visita a uno dei tanti musei della città e un giro nelle vie dello shopping e nei giardini, non resta che spingersi fino al villaggio dei pescatori di Giorgino, per ascoltare le storie di identità e coraggio raccontate dagli abitanti.
Esiste una nuova prospettiva turistica a Cagliari, di cui il mare è protagonista e propulsore, ma non necessariamente legata alla stagione balneare, quanto piuttosto alla valorizzazione dell'identità storica, culturale, industriale, enogastronomica della città. Il capoluogo sardo offre molto infatti sotto questi aspetti, ed è pronto a raccontarsi in modo nuovo a chi vorrà visitarlo. In primavera, con il verde che esplode in città, c'è già molto da fare: accanto alla festa di Sant'Efisio, il santo venuto dal mare che per 4 giorni monopolizza l'attenzione (quest'anno si è celebrato il 366° anno della festa), torna anche Monumenti Aperti, la cui 26/a edizione farà tappa a Cagliari il 21 e 22 maggio. Nata nel 1997 grazie a Imago Mundi OdV, la manifestazione si svolge nell'Isola in oltre 60 comuni e ogni anno vede protagonisti quasi mille luoghi della cultura raccontati da oltre 20 mila studenti (in autunno Monumenti Aperti arriverà anche in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Puglia): per l'occasione Cagliari aprirà le porte di 43 monumenti, tracciati secondo i vari livelli di accessibilità, e di luoghi di particolare pregio naturalistico e sarà attraversata da cinque percorsi tematici.
Grazie al clima mite tutto l'anno, la città è una meta perfetta per il turismo "fuori stagione": l'impegno ora è proporre non solo luoghi, ma anche esperienze. Diverse le strade da percorrere: la cucina delle giovani generazioni di chef, per esempio, che usano il mare come risorsa imprescindibile, valorizzano le materie prime locali, scelgono di collaborare con le aziende vitivinicole del territorio. Oppure la nuova imprenditoria green, legata anch'essa al mare: al Poetto, la spiaggia dei cagliaritani, ora per esempio è possibile anche praticare sport in una location d'eccezione. O ancora la riqualificazione, come quella che interesserà le ex saline di Stato, dove il prossimo anno (con l'apertura di un bando internazionale) inizierà una produzione dedicata al sale di qualità, grazie anche all'interessamento di Slow Food.
Capitolo a parte è poi il villaggio di Giorgino, il quartiere dei pescatori e dei salinieri a ovest della laguna di Santa Gilla, sviluppatosi dopo i bombardamenti del 1943, la cui storia è un esempio di forza e resistenza all'oblio. Un tempo integrato nella vita urbana, Giorgino si è ritrovato in un isolamento forzato, dopo la distruzione negli anni '80 del ponte che lo collegava a Cagliari: ma nonostante le minacce di demolizione e il rischio concreto di essere dimenticati o fagocitati dalla globalizzazione, i suoi abitanti (oggi ce ne sono un'ottantina) sono rimasti fedeli alle tradizioni e alla forte identità di un luogo che è storico e anche romantico. Ora Giorgino si sta riaprendo al mondo, forte di una nuova consapevolezza, anche grazie al progetto Nonturismo, che qui ha realizzato insieme con la comunità una guida innovativa, basata sul gioco e sulla rivitalizzazione delle tradizioni identitarie, uno strumento che unisce abitanti e artisti per proporre un racconto autentico e consapevole.
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