Torna la fotografia nel giardino
di Al Fresco bistrot (vicolo Brugnò, 1 a Palermo), con una
rassegna dal titolo "Gira, foto e firrìa" dedicata agli autori
palermitani e al loro sguardo sul presente. Apre questa lunga
estate di racconti per immagini "La città congelata" del
giornalista Giovanni Franco, in programma da sabato 29 maggio
(inaugurazione alle 18) al 16 giugno e visitabile durante gli
orari di apertura del bistrot (da mercoledì a domenica, dalle 12
alle 23). Un ritratto inedito della città di Palermo,
"congelata" durante il lockdown ma con un forte desiderio di
tornare alla normalità.
A curare la rassegna, è il fotografo Salvo Gravano: "Negli spazi
di Al Fresco giardino e bistrot aspetteremo chi, amante della
buona compagnia e del buon cibo, è disponibile a condividere
emozioni, facendosi condurre "dentro" le storie, vicine per
tempi e per luoghi, proposte da alcuni fotografi palermitani".
Tra i fotografi che esporranno Al Fresco anche Igor Petyx, con
la mostra "Vivi pagliaccio" (dal 19 giugno al 7 luglio),
dedicata alla vita degli artisti durante l'emergenza sanitaria,
e Marcello Mussolin e Marcello Troisi, con "Periferie
culturali", un ritratto del centro storico e dei suoi abitanti
(dal 10 al 28 luglio).
Un programma che proseguirà per tutta l'estate e che vuole
lasciare una traccia di sé nei visitatori: per cercare di far
comprendere meglio cosa possa significare "lasciare una
testimonianza di un incontro", alcuni dei fotografi della
rassegna saranno disponibili per creare una foto segnalEtica che
racconti un istante fugace e unico di un'esperienza condivisa da
due persone che in quel determinato istante si guardano negli
occhi.
"L'emergenza Covid-19 ha costretto tutti noi a limitare i nostri
impegni e i nostri spostamenti e, in alcuni casi, ad azzerarli
del tutto, frenando quella che lo scrittore novecentesco Ernest
Hemingway definisce come un'eccitantissima perversione di vita:
la necessità di compiere qualcosa in un tempo minore di quanto
in realtà ne occorrerebbe", afferma Gravano.
"Le nostre città, abituate ad un frenetico via vai, durante il
lockdown hanno assunto nuovi volti e nuove abitudini. - prosegue
- Giovanni Franco, ci mostra con i suoi scatti aspetti della
città "congelata": c'è chi ha tentato di continuare a lavorare,
ci sono i monumenti e le zone normalmente trafficate ora
completamente vuote e ci sono dei nuovi spazi, prima
sottovalutati e dati per scontato, ma che di recente hanno
acquisito importanza per tutti: i balconi.
Il tutto è rappresentato con colori vividi e brillanti, che
rappresentano la speranza di tornare alla normalità raggiungendo
il più presto possibile la tanto sospirata immunità di gregge".
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