Una particolare attenzione per gli
autori, gli attori e le nuove leve siciliane. E'quanto viene
fuori dalla conferenza stampa di poche ore fa per presentare la
nuova stagione del Teatro Biondo di Palermo. 30 spettacoli e
molti progetti. Presenti il direttore artistico, Pamela
Villoresi, Giovanni Puglisi, il sindaco Leoluca Orlando,
l'assessore regionale Manlio Messina. Si inizia il 7 ottobre con
il nuovo spettacolo di Emma Dante: "Pupo di zucchero", la festa
dei morti, testo e regia della Dante, che da poco ha debuttato a
Spoleto, per ripensare il ruolo della morte e il rapporto tra i
vivi e i morti. A novembre debutta Pirandello con "Enrico IV"
regia e scene di Yannis Kokkos, con Sebastiano Lo Monaco.
Puglisi ha sottolineato che "il titolo della stagione è
emblematico, "Dis orientamento", ma qui abbiamo l'ambizione di
riportare il pubblico in sala, siamo ottimisti. Gli spettacoli
sono in linea con la teatralità siciliana e avremo anche un
Premio Teatro Biondo". Non mancherà Scaldati in stagione con "Il
cavaliere Sole", un progetto di Enzo Venezia e Mario Incudine
sull'autore che più d'ogni altro ha cantato Palermo. A dicembre
è previsto un omaggio a Fellini, scritto e diretto da Emiliano
Pellisari, e a seguire "Fronte del porto" di Budd Schulberg che
tanto successo regalò a Marlon Brando.
"Ma il nostro obiettivo è quello di affondare le radici nella
grande letteratura del territori - sottolinea Villoresi - senza
dimenticare le grandi innovazioni internazionali. Qui ci sono
due stagioni, una in sala grande e una in sala Strehler. A
gennaio va in scena Camilleri con "La concessione del telefono"
nell'adattamento di Giuseppe Dipasquale, con Alessio Vassallo. E
poi "Orgoglio e pregiudizio", il capolavoro di Jane Austen, con
Arturo Cirillo".
C'è anche un' incursione nel teatro greco con "Baccanti" di
Euripide, nella traduzione e l'adattamento di Laura Sicignano e
l'8 febbraio finalmente può debuttare uno spettacolo che avremmo
dovuto vedere lo scorso anno: "Piazza degli eroi" di Thomas
Bernhard, per la regia di Roberto Andò, l'ultimo testo di
Bernhard, mai rappresentato in Italia, un testo
profetico e un manifesto contro la barbarie antisemita. Poi è la
volta de "La pazza di Chaillot", con Manuela Mandracchia, poi
"Favola personale" e a marzo "La classe" di Vincenzo Manna.
Ancora un recupero di Emma Dante, "Misericordia", "spettacolo -
dice la Villoresi - di una straziante poesia". Tra aprile e
maggio un "Romeo e Giulietta", Una canzone d'amore con Paola
Gassman e Ugo Pagliai, e Claudio Collovà che torna a dirigere
"Viaggio al termine della notte" di Louis Celine.
Ricca anche la stagione in sala Strehler: "A Cirimonia" di
Rosario Palazzolo, con Enzo Vetrano ed Enzo Randisi, e poi a
dicembre "In nome della madre" di Erri De Luca, una riflessione
sulla gravidanza di Miriam, Maria di Nazaret, e la nascita di
Gesù, ma nel frattempo la paura, la meraviglia, le difficoltà
che seguono l'annuncio dell'angelo Gabriele. Fabrizio Falco
torna con "Closer", un testo premiato a Londra. E ancora
"Barbablù", nella versione di Moni Ovadia.
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