Il generale Giorgio Allori,
livornese, classe 1922, aveva chiesto un regalo speciale per il
raggiungimento dei 100 anni di vita: da appassionato di arte,
tornare dopo tanti anni a visitare il suo museo preferito, gli
Uffizi. E così è successo. A fargli da guida è stato lo stesso
direttore Eike Schmidt. "La devo a mio padre Giulio - racconta
il generale Allori - di lavoro era bancario, ma nel tempo libero
si dedicava alla pittura. Grazie a lui ho conosciuto gli Uffizi
quando non avevo ancora dieci anni, quasi un secolo fa: era un
luogo molto diverso da oggi, a visitarlo saremo stati in tutto
50 persone". Giorgio è tornato tante volte in Galleria nella sua
vita, tuttavia dal 1992 non ha più avuto modo di farlo. Così ha
chiesto alla famiglia come regalo per i 100 anni questa visita
speciale. Di fronte alla Nascita di Venere di Botticelli tra le
persone in sala è scattato un applauso per l'eccezionale
visitatore, che si è infine fatto un selfie con il direttore nel
Terrazzo delle Carte Geografiche, davanti alla splendida veduta
in pietre dure del porto di Livorno, la sua città. Agli inizi
della sua carriera Giorgio Allori, dopo l'8 settembre 1943,
appena uscito dall'Accademia Militare di Modena, non aderisce
alla Repubblica di Salò e così viene fatto prigioniero e
internato per oltre due anni nei campi di prigionia nazisti.
Liberato alla fine della guerra, torna in Italia, avanzando
nella carriera militare fino a raggiungere il grado di generale.
Per tutta la vita coltiva la passione per l'arte di cui oggi c'è
stato un momento culminante.
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