A Firenze torna visibile dopo
decenni la Cappella Salviati, dedicata a Maria Maddalena e
completamente dipinta da Alessandro Allori e aiuti tra il 1579 e
il 1580. La cappella è custodita all'interno del Palazzo
Portinari Salviati, le cui origini risalgono a Folco Portinari
padre di Beatrice, musa di Dante Alighieri. L'immobile di 12mila
metri quadrati nel cuore di Firenze è stato oggetto di un lungo
restauro avviato dalla proprietà, Ldc Group, nel 2019.
Durante l'intervento che ha interessato la cappella è emerso
che si tratta di pitture a olio su muro e non di affreschi, come
ritenuto fino a oggi. Una tecnica rara in ambito fiorentino. Il
ciclo pittorico che decora la piccola cappella comprende sulla
volta profeti e sibille affiancati da puttini che reggono dei
cartigli con passi della Sacre scritture alternati, agli angoli,
dalle are allusive ai quattro sacrifici ricordati nel Vecchio
testamento. Sulle pareti appaiono dipinte, come su finti arazzi,
tre storie della Maddalena che si completano con la tavola
dell'altare raffigurante Cristo in casa di Marta e Maria, e una
predella, andata perduta, che conteneva la Resurrezione di
Lazzaro. Una fitta decorazione, esaltata dall'abbondante stesura
dell'oro, copre i restanti spazi del piccolo ambiente
includendo, sopra la porta d'ingresso, la raffigurazione del
Cristo sorretto da due angeli e sulle pareti vicine i Santi
Jacopo, Francesco e Lorenzo. Dal 19 settembre sarà possibile
visitare Palazzo Portinari Salviati grazie a delle visite
guidate per piccoli gruppi, organizzate ogni lunedì su
prenotazione. L'intero ricavato per volontà della famiglia
Chang, proprietaria di Ldc Group, sarà devoluto per finanziare
dei restauri in città. Con la fine del restauro della Cappella
Salviati è terminato il recupero dell'intero palazzo che ora
ospita una residenza d'epoca con 13 suite, appartamenti ad uso
residenziale, Il Salotto Portinari bar & bistrot e il ristorante
Chic Nonna.
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