Una selezione di sculture in
porcellana e di modelli in terracotta e in cera fatti realizzare
dal marchese Ginori che dialogano con gli affreschi e i dipinti
settecenteschi di Palazzo Marucelli-Fenzi a Firenze. E' in
programma dal 16 dicembre al 17 febbraio nel palazzo oggi sede
del dipartimento di storia, archeologia, geografia, arte e
spettacolo dell'Università di Firenze, la mostra 'Arti in
dialogo. Echi tardo barocchi nelle sculture del Museo Ginori'.
L'esposizione mette a confronto la teatralità dei dipinti di
Sebastiano Ricci e degli stucchi di Giovanni Baratta, che
decorano le sale, con le sculture realizzate o acquisite nel
Settecento dalla Manifattura Ginori grazie all'attività di
collezionismo 'ad uso della fabbrica' del suo fondatore, Carlo
Ginori, che rendeva omaggio alla grande tradizione del tardo
barocco fiorentino traducendo in porcellana le composizioni
degli scultori. Tra gli accostamenti, si evidenzia, quello degli
stucchi di Baratta con tre calchi in cera che riproducono
altrettante opere dello stesso scultore. Realizzati dalla
Manifattura Ginori negli anni quaranta del Settecento e qui
riuniti per la prima volta dal 1965, i calchi appartengono al
Museo Ginori e al Museo nazionale del Bargello.
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