E' stata inaugurata a Perugia, a
palazzo della Penna - dove resterà aperta fino al 16 gennaio
2022 - la mostra "Fortuna e mito di Raffaello in Umbria",
organizzata dal Comune. L'evento espositivo, inserito nelle
celebrazioni nazionali per il quinto centenario della morte di
Raffaello, fa parte del più ampio percorso cittadino "Perugia
celebra Raffaello" e del ricco programma "Raffaello in Umbria"
coordinato dal Comitato organizzatore regionale.
La mostra, omaggio al grande artista che nella città umbra si
formò accanto a Pietro Perugino, ripercorre fortuna e mito del
maestro urbinate attraverso dipinti, incisioni, disegni e
ceramiche dal Cinquecento al Novecento e propone un percorso che
costituisce un parallelo, sul piano delle testimonianze visive,
dei numerosi documenti letterari e di storia della critica che
pure saranno oggetto dell'esposizione. La curatela scientifica è
affidata a Francesco Federico Mancini, docente di storia
dell'arte moderna nell'ateneo di Perugia.
A Perugia l'artista lasciò capolavori come la Pala Colonna, la
Pala Oddi, la Madonna Conestabile, la pala Ansidei, il Trasporto
Borghese e l'Incoronazione di Monteluce (suo è solamente il
disegno).
Delle molte opere realizzate da Raffaello a Perugia rimane un
solo esemplare: l'affresco della Cappella di San Severo,
eseguito su commissione dei monaci camaldolesi intorno al 1505.
Il progetto e la curatela della mostra intendono mettere a fuoco
il riflesso che l'arte del Raffaello umbro ha esercitato su
pittori, incisori, maestri del vetro, ceramisti, miniaturisti, i
quali hanno fedelmente tradotto le sue opere fornendo a volte
un'originale interpretazione. Dalle 99 opere esposte in mostra
esce uno spaccato inedito e di grande interesse che testimonia
come nel corso dei secoli il messaggio del maestro urbinate sia
stato recepito e registrato.
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