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Pappano, Celebrazione dell'umanità per chiudere i Due Mondi

Pappano, Celebrazione dell'umanità per chiudere i Due Mondi

Gran finale domenica con Barber e la maestosa Terza di Copland

ROMA, 08 luglio 2022, 16:06

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Luciano Fioramonti) ''Una bellissima celebrazione dell' umanità''. Antonio Pappano definisce così la Terza Sinfonia di Aaron Coopland con la quale domenica prossima chiuderà in piazza Duomo a Spoleto il Festival dei Due Mondi. Il maestro ha scelto pagine suggestive del Novecento americano per il gran finale con l' orchestra dell' Accademia Nazionale di Santa Cecilia. ''La musica di Copland è molto particolare - spiega all' ANSA - perché ha la capacità di descrivere il big country, gli spazi enormi degli Stati Uniti, la maestosità e il mistero di questi luoghi ma anche l' aspetto industriale, la macchina da guerra americana''.
    La Sinfonia fu eseguita per la prima volta nel 1946 e divenne il simbolo delle speranze, delle inquietudini e della gioia dopo la fine della seconda guerra mondiale. Serge Koussevitzky, il direttore della Boston Symphony Orchestra che l' aveva commissionata al compositore, la considerò "la più grande sinfonia americana mai scritta". Nelle intenzioni dell' autore doveva, appunto, riflettere lo spirito euforico e l' ottimismo della Nazione in quel periodo. ''Parliamo di una America che esce da una guerra che ha vinto, con un grande futuro davanti - osserva Sir Tony -. Nella musica si avverte l' aspirazione verso un futuro positivo. E' una musica non solo bella ma molto ritmica''. Copland, ricorda il maestro, riutilizzò anche un lavoro scritto in precedenza, la 'Fanfara dell' uomo comune'.
    ''E' dedicata non a un eroe ma alla persona normale. Trovo molto commovente che riprenda questa fanfara e la sviluppi nel finale facendola diventare una cosa veramente maestosa, bellissima, una celebrazione dell' umanità''. Leonard Bernstein, ritenuto il maggiore interprete della composizione, disse che ''la Sinfonia è diventata un monumento Americano'', come il monumento a Washington o il Lincoln Memorial. ''Per me è molto importante - sottolinea Pappano - forse perchè quando ero giovane ho avuto la possibilità di vedere un' orchestra di giovani suonare questo pezzo. Non persi una sola prova. Era proprio Bernstein a dirigerla. Mi ha fatto un tale effetto il suo modo di insegnare e di condividere, la sua conoscenza della partitura…. In qualche modo mi ha veramente cambiato. E' un pezzo che ho sempre sentito molto vicino a me ma è la prima volta che lo faccio con la mia orchestra di Santa Cecilia e questo è molto bello''.
    In apertura, con la voce di Barbara Hannigan - vera protagonista del Festival da direttrice d' orchestra e come soprano - sarà eseguito 'Knoxville: Summer of 1915', composto da Samuel Barber nel 1947 e basato su un testo di James Agee in cui lo scrittore ricorda la fanciullezza e la sua ultima estate felice prima della morte del padre. ''E' un pezzo languido, un bambino racconta i giorni trascorsi a Knoxville, Tennessee, con suoi familiari sulla sedia a dondolo a osservare gli altri, l' amore per i genitori che non ci sono più, la loro memoria. C' è una grande nostalgia che fa parte anche del pezzo di Copland.
    Gli americani apprezzano molto la nostalgia, fa parte della loro cultura''.
    Pappano è alla sua terza volta a Spoleto e al secondo anno di residenza artistica a Spoleto dell' orchestra dell' Accademia Nazionale . Che cosa ha di speciale il Festival dei Due Mondi? ''Piazza Duomo, prima di tutto, è iconica. Lì c'è la storia… Menotti, un personaggio che ho ammirato tanto. Anche il fatto che abbiamo la possibilità di esibirci ogni anno per me è molto importante''. Il direttore angloitaliano in questi giorni si divide con Londra per le recite di Cavalleria Rusticana e Pagliacci e sta lavorando alla preparazione di Aida per la nuova stagione. Nelle prossime settimane con l' orchestra ceciliana sarà impegnato nelle tournée in Svizzera e in Germania. Maestro, stiamo tornando ai concerti come prima del Covid anche se il pericolo continua a restare alto. ''Naturalmente, ho paura - osserva -. Sono nervoso per il fatto di viaggiare con il rischio che la cosa peggiori. Finora tutto procede bene con l' orchestra ma la situazione è abbastanza tesa e questo mi dispiace''.
   
   

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