Fiumi di denaro, ville e terreni,
titoli di Stato, pacchetti azionari, obbligazioni, criptovalute,
oro, diamanti, uranio. Ricchezze faraoniche sequestrate ogni
giorno alle mafie che troppo spesso rimangono incagliate nelle
reti di uno Stato incapace di amministrarle. C'è questo al
centro del libro 'L'oro delle mafie. Il grande affare delle
confische', scritto da Franco La Torre, Domenico Morace e Elio
Veltri, in libreria dal 22 ottobre per la casa editrice
PaperFirst.
La Torre, figlio di Pio, dirigente del Partito Comunista
Italiano e unico parlamentare ucciso dalla mafia, ha oltre 30
anni di esperienza nel campo della lotta contro le
organizzazioni criminali. Morace, avvocato del foro di Bologna,
ha seguito inchieste giudiziarie da quella sulla massoneria
della Procura di Palmi (1992) a quella più recente sul 'People
mover' (2016) a Bologna, è impegnato con le Agende Rosse di
Salvatore Borsellino. Veltri, infine, medico, politico e
giornalista è autore di libri come L'odore dei soldi con Marco
Travaglio, Mafia Pulita con Antonio Laudati, Milano degli
Scandali con Gianni Barbacetto.
Nel volume, prefazione del giornalista Attilio Bolzoni, si
parla di un'inefficienza dell'Agenzia Nazionale per i Beni
Sequestrati e Confiscati, con l'effetto che molto di quanto
recuperato torna in mano alla criminalità: una marea di soldi,
sostengono gli autori, che se ben gestiti potrebbero risanare i
conti del Paese.
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