"Una mostra come un vestito da indossare, una riflessione su colore e suono dove il colore diventa numero e i suoi rapporti creano ritmi", una mostra come laboratorio di una creatività totale nella quale convivono pittura, scultura, poesia, musica, cinema e perfomance: dal 24 novembre a marzo 2023 XNL Piacenza, il Centro di arte contemporanea, cinema, teatro e musica della Fondazione di Piacenza e Vigevano, apre al pubblico 'Sul vestito lei ha un corpo. Note su Sonia Delaunay', progetto espositivo di Meris Angioletti e Ulla von Brandenburg invitate a riflettere liberamente sulla figura dell'artista nata a Odessa nel 1885 e morta a Parigi nel 1979. Sonia Delaunay ha coltivato una peculiare attitudine verso lo sconfinamento della pittura astratta oltre la cornice del quadro, lavorando sulla dinamica dei colori e la loro interazione per costruire un personale vocabolario espressivo. Nel 1913 fa di un abito il suo manifesto poiché affida alla presentazione del suo primo "vestito simultaneo", costruito attraverso una combinazione di colori e forme, il messaggio di una modernità che vive il corpo come laboratorio di ricerca estetica e sociale. Del vasto network di poeti e letterati che vive e lavora a Parigi sarà l'amico poeta Blaise Cendras (1887-1961) a dedicare una poesia al vestito, 'Sur la robe elle a un corps', da cui il titolo della mostra prende ispirazione.
Il progetto muove dall'invito rivolto alle artiste Meris Angioletti (Bergamo, 1977) e Ulla von Brandenburg (Karlsruhe, 1974), che vivono e lavorano a Parigi, a riflettere sulla figura di Delaunay e in modo particolare sull'avventura dell'Atelier Simultané, attivo dal 1923 al 1934, estensione della casa-studio parigina dove viveva. 'Sul vestito lei ha un corpo' porta l'attenzione sui temi del progetto: tessuto e corpo, poesia e voce, parola e gesto, tempo e spazio. Angioletti e von Brandenburg costruiscono un'opera-mostra composta da un'installazione in tessuto e da una serie di nuovi film e un ampio progetto sonoro. Con questa mostra l'istituzione piacentina inaugura una serie di incursioni dedicate al dialogo tra arte moderna e contemporanea, per rileggere capitoli della storia delle arti con un'ottica multimediale.
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